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PERUGIA – “Le manifestazioni storiche rappresentano un aspetto fondamentale dell’identità dell’Umbria, che ha le sue radici robuste nella storia, nell’arte, negli stili di vita, nella passione di tanti cittadini. Per questo motivo vogliamo valorizzarle e sostenerle, rifuggendo da chi intende relegarle a rappresentazioni folcloristiche”. Lo ha detto la presidente della Regione Umbria, Maria Rita Lorenzetti, introducendo stamani i lavori del convegno organizzato dall’Assessorato alla Cultura per illustrare la nuova legge regionale (n.16/2009) che disciplina le manifestazioni storiche e per confrontarsi sul suo percorso attuativo. All’incontro, che si è svolto a Palazzo Donini ed è stato concluso dall’assessore regionale Silvano Rometti, hanno preso parte rappresentanti dei Comuni, dell’”Anci” e di enti e associazioni che organizzano manifestazioni storiche. “A testimoniare quale importanza la Regione attribuisca alla sua storia e alla sua identità – ha sottolineato la presidente Lorenzetti – è la scelta di raffigurare i tre Ceri di Gubbio nello stemma. E nello Statuto regionale è contenuto più volte il riferimento alle radici storiche dell’Umbria, come valore e risorsa da difendere e valorizzare”. “Con la legge regionale, la prima in Italia se si considera il suo approccio più sistemico rispetto alle normative di altre Regioni – ha detto ancora - sosteniamo fortemente le manifestazioni dietro alle quali c’è un accurato lavoro di ricerca storica e che esprimono la coesione della comunità locale. Rappresentano la vitalità e l’autenticità dell’Umbria, uno degli elementi che fanno sì che la nostra regione sia scelta per viverci, lavorarci o per una vacanza. La rete delle manifestazioni storiche deve essere parte integrante della nostra attrattività turistica; con la legge 16 – ha concluso - ci proponiamo di qualificarla e promuoverla sempre più, disincentivando quelle iniziative che non rispondano a requisiti di qualità”. “La legge regionale entrerà a regime nel 2010 – ha rilevato il direttore regionale ai Beni e alle Attività culturali Ernesta Maria Ranieri – Si sta intanto costruendo il percorso operativo, condividendolo con istituzioni e associazioni come è avvenuto per la legge, frutto di un attento lavoro e dell’unificazione di due proposte, una d’iniziativa della Giunta e l’altra di tre consiglieri regionali del Pd. Attraverso la legge – ha aggiunto – si disciplina un settore importante, che conta 50 manifestazioni rilevanti cui si aggiungono numerose ricorrenze ed eventi che si interfacciano con cultura, storia, tradizioni e territorio”. “Per meritarsi il titolo di ‘storica’ – ha rilevato Ranieri – la manifestazione deve essere caratterizzata da rigore storico, legame con il territorio, da un substrato artistico. Si costituirà un elenco regionale, in cui è inserita automaticamente la Festa dei Ceri di Gubbio, cui la legge riserva uno spazio unico e particolare, e verrà predisposto un Calendario annuale, frutto di una programmazione partecipata. Se la nomina del Comitato tecnico-scientifico, un altro degli strumenti previsti dalla legge, sarà ad opera della nuova Giunta regionale – ha concluso – le linee di indirizzo dell’attuale esecutivo per il Regolamento consentiranno l’avvio di tutto il percorso e verrà predisposta una prima modulistica per stilare elenco e calendario, in modo che il 2010 sia l’anno di avvio di quanto previsto dalla nuova normativa”. “Con la legge 16 – ha ribadito l’assessore alla Cultura Silvano Rometti nel concludere l’incontro - la Regione Umbria, si è dotata di un importante strumento per valorizzare e qualificare un patrimonio della cultura umbra, parte integrante delle nostre comunità, una delle eccellenze da difendere e promuovere anche ai fini dello sviluppo economico legato alla rivitalizzazione dei centri storici e al turismo”. “Vogliamo accompagnare e sostenere il processo di crescita delle manifestazioni storiche – ha proseguito – che saranno selezionate in base a criteri rigorosi e trasparenti, senza discriminazioni, in modo da esaltare e valorizzare quegli eventi che sono espressione del patrimonio storico e culturale umbro. Assoluto rilievo – ha ricordato Rometti – è riservato alla Festa dei Ceri di Gubbio, la cui specificità è riconosciuta da un apposito articolo e sarà ribadita nel Regolamento attuativo che si sta predisponendo. La legge e il Regolamento – ha concluso – garantiranno una razionalizzazione del settore che consentirà di realizzare una programmazione integrata delle numerose iniziative che si svolgono in Umbria, riducendo le sovrapposizioni come è avvenuto per lo spettacolo, e valorizzeranno il ruolo dei tanti volontari che si impegnano, nel rispetto della veridicità storica e delle tradizioni, per non disperdere la memoria storica e l’identità storico-culturale dell’Umbria”. Roberto Pileri, presidente dell’”Amsu” (Associazione Manifestazioni Storiche dell’Umbria), ha ricordato come, quattro anni fa, l’associazione presentò una proposta di Legge regionale che ora è “una realtà. È un punto di arrivo e allo stesso tempo di partenza, che servirà ad imprimere un vigore nuovo alle manifestazioni storiche umbre”. “Le competenze organizzative richieste dalle organizzazioni delle rievocazioni storiche sono sempre più complesse – ha aggiunto Pileri - Dall’aspetto promozionale a quello sportivo, da quello economico-amministrativo al culturale, tutto concorre a tenere alto il livello di una rievocazione storica. La legge regionale n°16 del 2009 va nella direzione del processo di trasformazione e crescita che gran parte delle manifestazioni umbre stanno subendo. La costituzione di un elenco e di un calendario delle feste – ha rilevato ancora - la regolamentazione di somministrazioni di alimenti e bevande, il riordino di finanziamenti pubblici e privati sono e saranno strumento essenziale per la crescita e la qualificazione dell’espressione della memoria storica in Umbria”. Al convegno, che ha offerto anche uno spaccato sul quadro normativo delle altre Regioni, è intervenuto tra gli altri il presidente della Federazione Italiana Giochi Storici, Carlo Capotosti, che si è soffermato sull’importanza del gioco e della manifestazione storico-rievocativa che ha fatto emergere la necessità di una normativa. “Alcuni Ministeri – ha detto -cominciano a sentire la necessità di consultare le federazioni per legiferare riguardo alle varie attività dei giochi storici: il Ministero della Salute, del Lavoro e delle Politiche sociali per la normativa riguardante cavalieri e cavalli, il Ministero dell’Interno per le armi nei cortei e il Ministero dei Beni e Attività culturali per quanto di propria competenza. Ci sarà presto un vero riconoscimento del gioco e della manifestazione storico-rievocativa – ha concluso - con normative regolanti e agevolazioni per incentivarli”. In dodici articoli, la legge regionale n.16/2009 “Disciplina delle manifestazioni storiche” si propone di promuovere e valorizzare le rappresentazioni di tipo rievocativo che rispettano criteri di veridicità storica e quelle manifestazioni radicate nella tradizione delle comunità locali che ripropongono modi di vita, usi, costumi caratteristici dell’identità regionale, di particolare valore culturale, “al fine di favorire la conoscenza delle tradizioni regionali e del territorio e lo sviluppo del turismo culturale, la rivitalizzazione dei centri storici in cui le manifestazioni hanno luogo, l'aggregazione e la coesione sociale attraverso il ruolo del volontariato e dell'associazionismo”. Un ruolo di rilievo è assegnato alla Festa dei Ceri di Gubbio che la Regione (art.3) riconosce come la più arcaica espressione culturale dell'identità regionale. La legge regionale prevede l’istituzione di un Elenco delle manifestazioni storiche dell’Umbria, alla cui gestione provvede la struttura organizzativa della Giunta regionale, al quale possono accedere le manifestazioni organizzate in maniera continuativa da almeno cinque anni. Si prevede poi un Calendario annuale (art.5), predisposto insieme agli enti locali e agli altri soggetti pubblici e privati che organizzano le manifestazioni, allo scopo di evitare sovrapposizioni e favorire la distribuzione nell’intero anno. Un Comitato tecnico-scientifico (art.6) composto da due dirigenti regionali e due esperti di cultura e storia regionale locale, di cui uno indicato dalla Federazione Italiana Giochi Storici, esprimerà il parere ai fini dell’iscrizione delle manifestazioni storiche nell’Elenco e della concessione dei finanziamenti con finanziamenti regionali o di altri soggetti pubblici e privati (previsti dall’art.9). In base alla legge, le manifestazioni storiche iscritte nell’Elenco “fanno parte dell’offerta turistica integrata delle eccellenze dell'Umbria e possono essere inserite nell’ambito dei progetti e prodotti integrati e collettivi”. Viene normata anche l’eventuale somministrazione di alimenti e bevande, per garantire la tipicità dei prodotti. Sarà un Regolamento (art.10) a determinare requisiti e modalità per l’iscrizione nell’Elenco e l’inserimento nel Calendario annuale, così come criteri e modalità di assegnazione dei contributi. In particolare, per la concessione del sostegno finanziario, si vuol perseguire “l’obiettivo della qualificazione delle manifestazioni storiche”, privilegiando quelle che “hanno rilevanza nazionale e internazionale; hanno una rilevanza storico-culturale particolarmente significativa ai fini della valorizzazione del territorio e della promozione turistica anche per effetto di eventi connessi che si protraggono nell'arco di tutto l’anno; privilegiano i centri storici quale sede degli eventi; privilegiano la valorizzazione dei prodotti tipici legati alla comunità locale di riferimento; privilegiano l’elemento storico rievocativo”. Entro due anni dall’entrata in vigore della legge, verranno valutati in Consiglio regionale i risultati ottenuti nella qualificazione e promozione delle manifestazioni storiche dell’Umbria. Condividi