NORCIA – Domani mattina alle 10,30, prima dell’inizio del convegno della Fondazione Magna Carta “La sfida antropologica” (in programma dalle ore 15), presso la sala dei Quaranta del palazzo comunale, il sindaco Gian Paolo Stefanelli accoglierà un gruppo di 40 ragazzi delle scuole dell’obbligo del Comune di Gioiosa Jonica (RC) e i loro docenti, da domenica nella città di San Benedetto per la partecipazione ad un campo scuola denominato “Noi piccoli esploratori”, cofinanziato dalla Comunità Economica Europea e dalla Regione Calabria.
Durante l’incontro in Comune il sindaco consegnerà agli alunni le carte di cittadinanza europea. Mentre gli esperti Diego Germani e David Massaroni della Cooperativa Climax di Roma e i dirigenti scolastici Giovanni Pittari e Vito Pirruccio, affiancati dalle docenti Piera Correale, Maria Monteleone, Assunta Ieraci, Maria Caterina Pisciuneri, Carmenzita Logozzo, Rosa Campanella, illustreranno al primo cittadino il percorso operativo realizzato dagli alunni all’interno del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, aiutandosi con la proiezione di immagini e video prodotti durante le varie fasi di sintesi del percorso progettuale.
Per l’occasione verrà allestita anche una piccola mostra espositiva del materiale raccolto nel Parco dei Sibillini che evidenzierà gli aspetti geologici, faunistici e vegetazionali del territorio e delle sue interessanti rilevanze scientifiche, storiche e naturalistiche.
“In particolare – anticipano i docenti - è stato posto l’accento sui fenomeni carsici che interessano la piana di Castelluccio che hanno contraddistinto la storia geologica recente di quest’area favorendo la formazione delle doline e dei fenomeni ad essa connessi”.
“Attraverso questi studi – proseguono i docenti – vogliamo che la scuola si ponga su standard di qualità e di efficienza per divenire, nell’attuale momento storico, oggetto di innovazione e di cambiamento. Infatti il progetto ‘Noi piccoli esploratori’ – proseguono - intende proporre alla comunità educante l’acquisizione di stili cognitivi ed atteggiamenti critici che consentano agli alunni di percorrere strade nuove e più incisive della loro attività formativa. In quest’ottica – concludono - l’educazione alle scienze naturali rappresenta un aspetto non secondario della nostra cultura che deve divenire agente di innovazione e di cambiamento”.
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