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Stando ai numeri ed ai risultati elettorali pare che a Terni la scissione di Rifondazione Comunista non ci sia mai stata. Eppure la divisione è stata pesante visto che ha veleggiato verso Sinistra e Libertà gran parte dell'allora gruppo dirigente, segretario provinciale compreso. Numeri e risultati elettorali inequivocabili che Damiano Stufara, ancora per poche ore commissario straordinario della Federazione ternana, in attesa della elezione di Angelo Morbidoni quale nuovo segretario provinciale, comunicherà ai delegati del congresso che si celebrerà all’hotel Michelangelo. Partiamo dal dato degli iscritti al partito: sono 500 suddivisi in 17 circoli territoriali. Tanti quanti ne contava all’incirca il Prc prima della scissione, per cui Stufara ha buon gioco a dire che “dal partito se ne sono andati dei generali senza esercito”. Ed ancora più eloquente è stato l’ottimo dato elettorale amministrativo, con il 7,5% guadagnato al Comune di Terni e l’8% alla Provincia, assieme al Pdci. Un risultato che incoraggia sicuramente a spingere ancora di più l’acceleratore verso la costruzione della Federazione della Sinistra alternativa con Comunisti Italiani, Socialismo 2000 ed altre soggettività ugualmente interessate a questo progetto. Una indicazione, questa, che sicuramente Stufara darà ai delegati, forte del fatto che nella pratica a Terni si è già marciato in questo senso. Va costruito un soggetto politico forte, di sinistra, alternativo al berlusconismo ed autonomo dal Pd, aperto a chi ci sta, anche a “compagni” che sono andati con Sinistra e Libertà e che cominciano a rendersi conto del fallimento di un progetto che sta implodendo e che pare ormai senza prospettiva. L’obiettivo è di migliorare ancora per confermarsi alle prossime regionali come terza forza politica locale, seconda nel centro sinistra solo al Pd. E le potenzialità per arrivare a ciò ci sono tutte: da un gruppo dirigente rinnovato, giovane ed entusiasta sul quale il Prc scommette, ad un ottimo e saldo rapporto con i Comunisti Italiani, ad una presenza nelle istituzioni che si fa apprezzare per la sua capacità di proposta e che è impegnata a dare un segnale di competenza e di discontinuità rispetto alla stanca gestione delle precedenti amministrazioni. Le priorità di questa azione di governo - dirà ancora Stufara - dovrà essere data alle iniziative volte a contrastare gli effetti estremamente negativi della crisi: nuovo sviluppo sociale ed economico, congiuntamente alla tenuta dello stato sociale, dovranno essere i punti di riferimento per tutti, anche se faranno da ostacolo i tagli delle risorse sociali attuati dal governo Berlusconi che l’assessorato regionale, guidato proprio da Stufara, ha cercato di equilibrare aumentando del 104% la sua spesa al riguardo. Condividi