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L’inaugurazione della Stagione di Prosa del Teatro Morlacchi di Perugia è affidata quest’anno alla potenza espressiva di Franco Branciaroli, protagonista del capolavoro di Brecht Vita di Galileo. Da mercoledì 28 ottobre a domenica 1 novembre, tutti giorni alle 21, domenica alle 17, il pubblico potrà assistere a questo straordinario e coinvolgente spettacolo che ha riscosso ovunque un enorme successo di pubblico e critica. Ricchissimo di spunti per l’uomo contemporaneo il dramma è stato composto fra il 1938 e il 1943, fu poi rielaborato in almeno tre distinte riprese e costituì sempre un culmine nella produzione brechtiana: una sorta di "testamento spirituale", nei cui inquietanti chiaroscuri si possono intuire le vie per comprendere veramente il XX secolo e i suoi conflitti, ovvero le ombre del nostro presente, come già sottolineò nel 1963 Giorgio Strehler nel suo allestimento. La storia percorre la parabola del grande scienziato pisano dal tempo dell'insegnamento a Padova agli ultimi anni vissuti forzatamente in "ritiro" a Firenze, sotto la sorveglianza della Santa Inquisizione: un'esistenza densa di entusiasmi, affermazioni, sconfitte, intuizioni. La rivelazione più clamorosa riguarda il Modello Copernicano: non è Galileo a intuirlo per primo, ma per primo riesce a dimostrarlo scientificamente, grazie proprio all'uso di quel telescopio di cui si era impropriamente attribuito l'invenzione. Le conseguenze di tale dimostrazione sono dirompenti: la Chiesa non è disposta ad abbandonare la teoria tolemaica del geocentrismo, l'Inquisizione processa Galileo e gli pone una scelta fra le più laceranti. Restare fedele a sé stesso, agli allievi, accondiscendere fino in fondo alla propulsione della scienza e ad essa sacrificare la vita, oppure salvarsi, abiurando le teorie rivoluzionarie? Lo scienziato decide per la salvezza, anche se Brecht, pur condannandola, ci fa intuire che in questa scelta c'è comunque un perseguire anche la salvezza delle proprie scoperte. Antonio Calenda parlando dello spettacolo dice: « E’ impossibile non correlare l'ultima definitiva versione di Vita di Galileo (in cui l'autore condanna l'abiura del protagonista) con l'atteggiamento di certi scienziati a lui coevi, che proprio in quegli anni si erano resi indirettamente colpevoli del disastro di Hiroshima, mettendo a disposizione di uomini comuni e della politica di potenza i loro studi sulla scissione dell'atomo. Impossibile non ricordare le osservazioni di Brecht sulla scelta di Robert Oppenheimer e di quei fisici che pur di non cedere alle richieste di un governo dedito alla guerra rinunciarono a incarichi di prestigio. Brecht ci ha donato un testo presago, turbato dall'intuizione dei disastri che l'uso distorto della scienza avrebbe procurato all'umanità: oggi siamo noi quell'umanità». Nel corposo e affiatato cast, Giancarlo Cortesi, Nicola Ciulla, Daniele Griggio, Giorgio Lanza, Lucia Ragni, Alessandro Albertin, Giulia Beraldo, Tommaso Cardarelli, Nicola Ciulla, Emanuele Fortunati, Jacopo Venturiero, Nicole Vignola. Franco Branciaroli e la Compagnia parteciperanno, giovedì 29 novembre, alle 17,30, al Teatro Morlacchi, all’incontro con il pubblico tenuto dal Prof. Alessandro Tinterri, docente di Storia del Teatro e dello Spettacolo e di Storia e Critica del Cinema dell’Università degli Studi di Perugia. La prevendita dei biglietti viene effettuata, dal lunedì al venerdì, dalle 10 alle 13, presso l’Agenzia n°2 dell’Unicredit, in Via Mario Angeloni 80 e tutti i giorni feriali, dalle 17 alle 20, al botteghino del teatro Morlacchi. Si può prenotare telefonicamente, al Botteghino Telefonico Regionale 075/57542222, tutti i giorni feriali, dalle 16 alle 19. I biglietti prenotati vanno ritirati mezz’ora prima dello spettacolo, altrimenti vengono rimessi in vendita. E’ possibile acquistare i biglietti anche on-line sul sito del Teatro Stabile dell’Umbria www.teatrostabile.umbria.it. e presso il Piccadilly Box Office di Collestrada. Condividi