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PERUGIA - “La bambina cieca e la rosa sonora” è lo  spettacolo multimediale che, tratto da un testo per musica di Anna Maria Farabbi, apre la stagione teatrale di Migrazioni inserita nella IX edizione di Venti Ascensionali a Orvieto. Lo spettacolo, in programma venerdì 23 ottobre (ore 21) nella Sala del Carmine, è realizzato in collaborazione con il Centro pari opportunità della Regione Umbria e con il contributo dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti - Consiglio della Regione Umbria.  Ne “La bambina cieca e la rosa sonora” – affermano i promotori dell’iniziativa – si intersecano codici artistici di poesia musica e immagini, in un viaggio in cui le tre arti, contaminandosi a vicenda, creano un affresco multimediale di straordinaria suggestione e profondità dove lo spettatore si troverà catapultato. Lo spettacolo si avvale delle musiche di Vincenzo Mastropirro, del  progetto visivo di Massimo Achilli  Mastropirro Ermitage Ensemble - Enrica Rosso voce recitante e di Vincenzo Mastropirro flauti/direzione, Nicola Pisani sax soprano/baritono, Domenico Bruno pianoforte, Luigi Morleo percussioni. Nel descrivere la sua opera, Anna Maria Farabbi sottolinea “lo stupore infantile di chi si sporge nell’anello del pozzo cosmico e chiede come un atto istintivo, allarmato, tenerissimo:  dove, da dove, perché. E chiede dalle profondità del sé, con voce fragilissima. E questo chiedere fa un’eco impastato di vento e di frullo d’ali. Si modula, si orienta, si precisa, si potenzia come un velocissimo stormo vocale fino all’ombelico della pancia madre che è la vita mater, la vecchia, vecchissima, ancestrale mater. La durata del viaggio è la rosa sonora.  Dentro cui agisce tutta la cultura del mito, della sensorialità, del simbolo, del suono e del silenzio organico. Gli artisti offrono soltanto un tappeto volante per la lunghissima, intensa, spirale del viaggio. Io, l’idea e la tessitura delle parole”. Condividi