PERUGIA - Continua il trend discendente degli infortuni sul lavoro in Umbria: nel 2008 ne sono stati denunciati all'Inail 17.088 (-6% sul 2007). Sono stati 15 i casi mortali, contro le 19 morti bianche del 2007. E' quanto emerge dal Rapporto annuale Inail Umbria 2008, presentato oggi a Perugia.
In controtendenza il dato relativo agli infortuni che vedono gli stranieri come vittime: nel 2008 sono stati denunciati a livello regionale 3.257 infortuni contro i 3.151 del 2007, pari al +3,6. Stabili i casi mortali: 3. Le nazionalita' piu' colpite sono quelle piu' presenti, cioe' romena, albanese e marocchina.
Secondo l'Inail, l'Umbria resta comunque la regione con il piu' elevato "indice di frequenza" di infortuni, con un +48 per cento rispetto alla media nazionale.
La riduzione ha riguardato tutti i settori: -6,3 per cento in agicoltura, -6 in industria e servizi, -4,6 fra gli statali. Il 91,5 per cento e' avvenuto sul posto di lavoro, il resto nel tragitto casa-lavoro. Nel 2008 i casi mortali sono stati 15 (12 a Perugia, 3 a Terni), a fronte dei 19 del 2007.
Il calo ha riguardato industria e servizi (da 17 a 11), mentre sono cresciute le 'morti bianche' fra gli statali (da 0 a 1) e in agricoltura (da 1 a 3 casi).
Infine, divulgati i primi dati riguardo il 2009, che confermerebbero la tendenza alla diminuzione di infortuni totali. Rispetto ai casi mortali, al 30 settembre 9 sono stati giudicati come "tutelabili Inail", mentre altri 3 sono ancora in corso di accertamento.
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