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Intervista di Riccardo Nencini al quotidiano Terra (da www.partitosocialista.it) Onorevole Nencini, alla fine dentro Sel è passata la linea congressuale. Assolutamente no. Semplicemente ci atteniamo a quello che abbiamo deciso a Bagnoli. L’Assemblea di dicembre deve mettere in campo un progetto politico, deve dire alle italiane e agli italiani quale idea ha Sel per il Paese. Ma se è fatto da delegati eletti dagli iscritti, se elegge organismi di governo e portavoce, di fatto, è un congresso. Ma al comitato non si è mai parlato né di portavoce né di organismi da eleggere. Queste sono davvero delle sciocche forzature. Veramente Robotti oggi propone addirittura un tesoriere. Mi giunge nuova. Le parole sono molto importanti. Intanto è ancora da decidere come si eleggeranno questi delegati. Chi li elegge? Quanti saranno? Saranno scelti a livello regionale, provinciale, indicati dalle forze fondatrici? E poi delegati di chi, se non ci sono iscritti? Il tesseramento non l’abbiamo mica aperto. Ma, scusi, le adesioni non sono iscrizioni? Ma no. Nel comitato ci sono amici che vengono dalla tradizione comunista, una tradizione che non conosce ambiguità su termini come congresso, tesseramento. C’era chi voleva il congresso, ma il documento finale dice altro. Il resto se lo porta via il vento. Lo stesso si dica del tesseramento. E poi, davvero, penso ci siano questioni più importanti della burocrazia organizzativa. Lunedì, dopo le primarie, sapremo il progetto del Pd. Conosciamo quello dell’Idv, quello di Rifondazione e Diliberto. Sappiamo anche la prospettiva dell’Udc di Casini. Quello che gli italiani non conoscono è il nostro progetto per il Paese. L’assemblea del 18 dicembre deve servire a questo. Quindi non nasce un nuovo partito? No. E poi la formazione di un soggetto politico non può eludere certi temi. Come quello della collocazione internazionale che, dopo l’uscita dei Verdi, si pone. Ovviamente per noi la famiglia di riferimento è quella del Partito socialista europeo. Fava si è detto d’accordo. Vendola, invece, non si è espresso. Se si trattasse di un nuovo soggetto noi socialisti dovremmo affrontare il tema del nostro scioglimento. E a oggi nessuno ce l’ha chiesto. Si porrà comunque a giugno. Dopo le elezioni faremo un congresso e decideremo. Poi si aprirà il congresso di Sel. Ma insomma come andrà Sel alle elezioni? Dovremo sederci e ragionare per ogni regione, darci dei criteri. Per esempio: Sel sostiene le primarie di coalizione? Parteciperà ovunque con i propri candidati? E in Toscana? C’è in campo una proposta riformista, spero che Sel vi aderisca. D’altronde Sel non è un simbolo antagonista e anticapitalista. Se così fosse non l’avremmo costruita. Perché, sia chiaro, Sinistra e libertà è figlia nostra. L’idea della libertà, delle riforme è nel dna di Sel grazie ai socialisti. Condividi