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Agiva senza armi ma con quella che gli investigatori hanno definito ''una violenza inaudita'' la presunta banda dedita a rapine in gioiellerie della provincia di Perugia nei confronti della quale la squadra mobile del capoluogo umbro ha eseguito tre arresti e un fermo. In un caso la titolare di uno degli esercizi venne colpita al volto con un violento pugno e poi trascinata per i capelli. Immagini riprese dalla telecamere di sorveglianza in una gioielleria di Pierantonio il 13 maggio scorso e mostrate oggi dalla polizia. In esse si vede la donna intenta a mostrare dei preziosi a un cliente che però improvvisamente la colpisce, mentre un suo complice entra in azione. Un colpo non portato a termine - è stato spiegato - per l'intervento di un altro dipendente. Aveva invece fruttato un bottino di 250 mila euro un'altra rapina compiuta il 27 marzo a Bastia Umbra dove il titolare di una gioielleria venne malmenato riportando lesioni giudicate guaribili in 90 giorni per poi essere legato, come due clienti, e chiuso nel retro del locale. La squadra mobile perugina, diretta da Giorgio Di Munno, ha ricostruito il modo d'azione dei malviventi e così ieri mattina una pattuglia impegnata appositamente a Ellera di Corciano ha individuato un'auto sospetta. Gli agenti hanno quindi bloccato mentre stavano per entrare in una gioielleria Antonio Di Lena, 23 anni, considerato dalla polizia il capo della banda, e Vincenzo Del Zotti, 39, mentre nella vettura è stato fermato Nicola Battisti, tutti originari del brindisino. Sono stati arrestati per tentativo di rapina. Poco dopo è stato sottoposto a fermo a Vipiteno, dove lavorava come barista, Eros Rossi, 24 anni, anche lui originario della Puglia e ritenuto coinvolto nel tentativo di rapina di Pierantonio. Di Lena è invece accusato di tutti gli episodi. Condividi