PERUGIA - C’è grande attesa per l’anteprima “Aspettando UmbriaLibri09…” che si terrà a Perugia, lunedì 26 ottobre, ore 18, presso la Sala dei Notari di Palazzo dei Priori! Si tratta di un incontro straordinario con lo scrittore triestino di lingua slovena Boris PAHOR intervistato da Filippo La Porta: titolo dell’appuntamento è “novanta6 anni di storia vissuta in prima persona”; interverrà anche Silvano Rometti, Assessore alla Cultura della Regione Umbria. . L’ingresso all’iniziativa è gratuito, fino ad esaurimento posti. Boris PAHOR, nato nel 1913 a Trieste dove vive tuttora, dopo la laurea a Padova ha insegnato Lettere italiane e slovene nella città giuliana. Durante la seconda guerra mondiale ha collaborato con la resistenza antifascista slovena ed è stato deportato nei campi di concentramento nazisti, esperienza che lo ha segnato fortemente e di cui si trova traccia in gran parte della sua ricchissima produzione letteraria. I suoi libri, scritti in sloveno, sono stati tradotti in francese, inglese, tedesco, spagnolo e perfino in esperanto. Segnalato più volte all’Accademia di Svezia che assegna il Nobel per la letteratura, insignito nel 1992 del Premio Prešeren, il massimo riconoscimento sloveno, per la sua attività letteraria, già nominato in Francia Officier de l’Ordre des Arts e des Lettres dal Ministero della Cultura, nel 2007 Boris Pahor ha ricevuto la Légion d'honneur da parte del Presidente della Repubblica francese. In italiano, oltre a “Necropoli” (Fazi Editore 2008), sono stati pubblicati “Il rogo nel porto”, “La villa sul lago” e “Il petalo giallo”. Nel 2008 Boris Pahor ha vinto il “Premio Internazionale Viareggio Versilia”, il “Premio Napoli” e il “Premio Latisana” per il Nordest e, il suo capolavoro “Necropoli”, è stato nominato “Libro dell’anno” dalla trasmissione Fahrenheit di Radio 3 RAI. Nel 2009 è stato pubblicato “Qui è proibito parlare”, edito da Fazi Editore. Della sua opera letteraria più importante, “Necropoli”, Claudio Magris nell'introduzione scrisse “Riesce a fondere l’assoluto dell’orrore con la complessità della storia”. La trama del libro è la seguente: “Campo di concentramento di Natzweiler-Struthof sui Vosgi. L’uomo che vi arriva, un pomeriggio d’estate insieme a un gruppo di turisti, non è un visitatore qualsiasi: è un ex deportato che a distanza di anni torna nei luoghi dove era stato internato. Subito, di fronte alle baracche e al filo spinato trasformati in museo, il flusso della memoria comincia a scorrere e i ricordi riaffiorano con il loro carico di dolore e di commozione. Ritornano la sofferenza per la fame e il freddo, l’umiliazione per le percosse e gli insulti, la pena profondissima per quanti, i più, non ce l’hanno fatta. E come fotogrammi di una pellicola, impressa nel corpo e nell’anima, si snodano le infinite vicende che ci parlano di un orrore che in nessun modo si riesce a spiegare, unite però alla solidarietà tra prigionieri, a un’umanità mai del tutto sconfitta, a un desiderio di vivere che neanche in circostanze così drammatiche si è mai perso completamente”. Scritto con un linguaggio crudo che non cede all’autocommiserazione, “Necropoli” è un libro autobiografico intenso e sconvolgente. E se Boris Pahor ci racconta la sua esperienza del mondo crematorio perché la memoria non si perda e la storia non sia passata invano, quella che ci dà non è però solo la fedele testimonianza delle atrocità dei lager nazisti, è anche un emozionante documento sulla capacità di resistere e sulla generosità dell’individuo. IL FESTIVAL CULTURALE UMBRIALIBRI, IDEATO E ORGANIZZATO DALLA REGIONE UMBRIA, SERVIZIO ATTIVITÀ CULTURALI SI SVOLGERÀ DALL’11 AL 15 NOVEMBRE 2009. LA 14A EDIZIONE È DEDICATA ALLA “TERRA”, PER SOTTOLINEARE L’IMPORTANZA E L’URGENZA DI RIFLETTERE INSIEME SUL DESTINO DEL PIANETA CHE ABITIAMO. Condividi