E' accusato di aver incendiato a Perugia una decina di auto di persone con le quali aveva avuto piccoli litigi un operaio di 30 anni, originario di Città della Pieve, denunciato dalla squadra mobile della questura di Perugia. A suo carico il gip ha quindi disposto la misura cautelare dell'obbligo di dimora in casa tra le 22 e le 7. Dalla ricostruzione della polizia è emerso che l'uomo dava fuoco alle vetture utilizzando un accendino. Gli episodi che gli sono stati contestati sono avvenuti tra aprile e maggio scorso. L'operaio è accusato di danneggiamento seguito da incendio. Una discussione per essersi sentito rifiutare una sigaretta chiesta a un amico in pizzeria e un dissidio con la persona con la quale divideva un appartamento sono alcuni dei motivi che hanno spinto un operaio incensurato di 30 anni a incendiare una decina di auto a Perugia. Episodi per i quali all'uomo è stato applicato l'obbligo di dimora al termine di un'indagine della squadra mobile perugina che considera quanto successo frutto di ''vendette'' nei confronti di conoscenti con i quali aveva discusso. L'uomo, originario di Città della Pieve, ha ammesso con gli investigatori il suo coinvolgimento negli incendi (una decina gli episodi contestati). Ha anche sostenuto - è stato riferito in questura - di avere provato soddisfazione quando i giornali riportavano gli episodi. Dall'indagine è emerso che l'operaio appiccava il fuoco bruciando con un accendino la spazzola in plastica dei tergicristalli. Tra aprile e maggio scorso sono state così bruciate una decina di auto (oltre a un ciclomotore) parcheggiate in particolare nel quartiere di Monteluce, dove l'uomo viveva per motivi di lavoro, ma anche a Madonna Alta e a Ferro di Cavallo. In un caso una telecamera di sorveglianza aveva ripreso la sagoma di un giovane senza però fornire alla mobile altri elementi. Dall'indagine è quindi emerso che i proprietari di tutte le vetture avevano avuto con l'operaio discussioni per motivi definiti banali. Al termine dell'indagine la squadra mobile perugina - diretta da Giorgio Di Munno - ha inviato un'informativa al sostituto procuratore Manuela Comodi che ha chiesto e ottenuto dal gip l'applicazione a carico dell'operaio della misura cautelare dell'obbligo di dimora in casa dalle 22 alle 7. Danneggiamento seguito da incendio il reato ipotizzato. Condividi