di Luciano Della Vecchia*
Troviamo sconcertante il silenzio del Partito Democratico dell’Umbria e dei tre candidati alle primarie, rispetto al rinnovo contrattuale dei metalmeccanici e alla profonda spaccatura, attuata da Fim e Uilm, concretizzatasi con la firma dell’accordo separato, che prevede un aumento irrisorio e offensivo nelle buste paga dei lavoratori.
Mentre il ministro Sacconi, insieme a rappresentanti sindacali privi di qualsiasi delega da parte dei lavoratori, esultano, Rifondazione Comunista dell’Umbria chiede al Partito Democratico da che parte sta: invece di timidi appelli all’unità sindacale, vorremo ricordare al Partito Democratico che i lavoratori metalmeccanici sono quelli che realmente producono ricchezza nel paese e sono stati scippati da una minoranza filo-governativa del loro diritto democratico di decidere e votare sul loro futuro.
In Umbria i metalmeccanici sono migliaia, e alle problematiche legate al loro rinnovo contrattuale, la politica regionale, istituzionale e dei Partiti, sembra non dare nessun segnale almeno di solidarietà.
Rifondazione Comunista, ha aderito allo sciopero nazionale e a tutte le mobilitazioni messe in campo dai metalmeccanici, non facendo mai mancare la sua presenza e sarà sempre in prima fila a sostegno della lotta sacrosanta portata avanti dalla Fiom.
*Responsabile regionale lavoro - PRC
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