di
Isabella Rossi
Lisa siede comodamente sul divano, in mano ha un oggetto, “facciamo finta che sia un cellulare”, davanti una videocamera puntata, tutto intorno attenti scrutatori assiepati su sedie, poltroncine e vecchi bauli. Nessuna esitazione, al primo ciak si gira.
Di una storia intricata racconta la sua conversazione telefonica. Lei, giovane e carina, sta con lui, uomo maturo, forse divorziato. Uno che poi ha anche l’abitudine di affibbiarle il figlio da guardare. E già. Ma guai a chiedere qualcosa in cambio. Apriti cielo. La ragazza ci gioca un po’, la butta sullo scherzo. Dall’altra parte il muro. E la cosa si fa più seria ad ogni secondo della conversazione telefonica. Nonostante le parole, tra qualche fresco risolino, scivolino via con naturalezza e una buona dose di disinvoltura. Attrice in erba, un buon inizio.
Maria, la regista, approva ma l’indecisione resta. Ora tocca di nuovo a Debora. Sempre vent’anni, ma altro stile. Quindi stesso divano, stesso “cellulare” e un’altra atmosfera. Più cupa e più sofferta, improvvisamente immersa in una tensione palpabile e crescente. Lavoro non semplice. Quasi tutto è improvvisato per ora. Tempi, espressioni e dialoghi. Solo una debole trama senza un finale, ancora.
Così vuole la regista per testare le sue candidate. Ma anche Debora è ok, e la decisione si fa ardua. Maria, 33 anni di professione educatrice, vuole rifletterci ancora un po’. Non uno scherzo decidere chi sarà la protagonista del suo corto. Né per la regista, né per gli attori spinti da subito ad affrontare un intenso lavoro su stessi. Del resto anche loro avranno l’opportunità di essere registi di un corto. Proporranno un soggetto, attorno ad un tema suggerito dal loro maestro, che verrà poi discusso con gli altri partecipanti e sviluppato in una sceneggiatura.
Il senso non è lavorare su un solo fronte portandolo alla perfezione, “ma confrontarsi da subito con tutti gli aspetti del fare cinema”, spiega Gabriele Anastasio, regista e creatore del Laboratorio che da circa otto anni a Perugia funge da tramite tra due mondi. Da una parte il cinema dei festival internazionali, ma anche e soprattutto degli addetti ai lavori, quello dei tecnici del suono e delle luci, dei registi, degli attori e degli sceneggiatori. Di là il resto del mondo, fatto di curiosi, aspiranti o semplici fruitori della “magia”. Linee non sempre parallele, come dimostrano “i molti riconoscimenti ottenuti dai lavori prodotti”.
Non solo “c’è già chi già lavora nel cinema”, ma quei fermenti scaturiti dai laboratori sono tutti parte di un processo creativo dal quale Anastasio stesso trae ispirazione per le sue opere, di cui alcuni assaggi sono visionabili direttamente su youtube.
Da ottobre le iscrizioni sono aperte anche quest’anno e il programma del Laboratorio appare quanto meno accattivante. Forse non per tutti ma sicuramente per alcuni,i più curiosi,i più motivati. Dopo un “colloquio selettivo” ad attenderli non ci sarà nessuna lezione frontale, ma un apprendimento delle competenze tecniche del linguaggio cinematografico nella pratica, seguendo un percorso dove ricerca e sperimentazione diventano inevitabilmente patrimonio comune ed esperienza di sé.
L’attività è organizzata in gruppi e gli incontri, dal martedì al giovedì, si tengono in via Pennacchi, vicino alla biblioteca multimediale (per contatti 328 031 7101). A fronte di tanto lavoro da mettere in cantiere una meta certa: i prodotti meritevoli avranno visibilità presso il Cinema Sant’Angelo e potranno partecipare ad Agosto Cinema – Festival di Cinema Indipendente di Corciano.
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