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PERUGIA - L’Umbria ha tutte le carte in regola per diventare un esempio nazionale in materia di benessere del cane, e più in generale degli animali. Nel percorso di riforma della legge quadro 281/91 (in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo) l’Oasi Parco Enpa del Comune di Perugia è stata considerata un punto di riferimento per il Ministero della Salute per la redazione delle linee guida del futuro panorama normativo di riferimento in corso di aggiornamento. Lo ha sottolineato il Sottosegretario di Stato, l’On. Francesca Martini, nella sua visita al Rifugio Enpa di venerdi pomeriggio, appuntamento finale del Convegno Nazionale “Il cane, attore sociale” che si è svolto venerdi mattina al “Deco Hotel” di Ponte San Giovanni, organizzato dall’ENCI, Ente Nazionale Cinofilia Italiana in collaborazione con la sezione dell’ENPA, Ente Nazionale Protezione Animali di Perugia, con il Ministero della Salute, e il patrocinio del Comune di Perugia. Sia il Sottosegretario di Stato Francesca Martini che la Dirigente Generale del Ministero della Salute, la Dott.ssa Gaetana Ferri, durante il sopralluogo hanno espresso la volontà di stilare un protocollo perché le procedure utilizzate – ossia il documento che precisa condizioni, modalità e responsabilità con cui deve essere eseguita una data attività, sia di tipo tecnico che di tipo gestionale - nel Rifugio Enpa del Comune di Perugia vengano trasmesse al dicastero quale parametri di riferimento per la qualità della gestione, della struttura in funzione del benessere del cane, e per la formazione di coloro che saranno chiamati a gestire un oasi rifugio. Tutti elementi che saranno presi ad esempio per la definizione delle nuove disposizioni contenute nella riforma della legge 281/91. La stessa dirigente del Ministero ha programmato per la prossima settimana un incontro con l’Enpa di Perugia presso la sede del dicastero. Il Sottosegretario Francesca Martini nella sua visita al Rifugio Enpa di Collestrada, ha rinnovato il suo apprezzamento per l’efficienza della struttura funzionale rispetto al benessere degli animali, impegnandosi affinché in futuro il Ministero possa contribuire in qualche modo all’ampliamento di alcune aree del Rifugio. “L’Umbria – ha dichiarato il Sottosegretario – è una regione piccola e credo che possa fare un ottimo lavoro sul fronte della normativa, soprattutto mi sembra culturalmente portata nella relazione tra uomo e animale, quindi credo che possa diventare un modello per le sue caratteristiche”. Secondo i dati forniti dalla presidente Paola Matrigali Tintori, sono circa 350 i cani presenti nel rifugio di Collestrada, con una media annua di 200 arrivi e 166 adozioni, mentre i cani che rientrano dopo l’affido sono intorno ai 5 casi l’anno, testimonianza dell’attenzione nella scelta del padrone nelle procedure di affidamento. Alcuni spunti per la riforma – Una giornata molto partecipata quella organizzata dall’Ente Nazionale Cinofilia Italiana per discutere sul ruolo sociale del cane: in una sala gremita erano presenti molti addetti ai lavori e cinofili ma anche numerosi studenti, insieme a docenti ordinari, della Facoltà di Veterinaria dell’Università degli Studi di Perugia. Ad aprire e chiudere il convegno i sei cani dell’Unità Cinofila della Protezione Civile impegnati nelle operazioni di soccorso in Abruzzo. Durante il Convegno sono state diverse le tematiche affrontate dai relatori dal calibro nazionale: dalla funzione del cane come coadiutore sociale, al cane guida per non vedenti ma anche problematiche di attualità come il randagismo e il ruolo delle istituzioni locali rispetto ai territori di competenza. Il Sottosegretario Martini, nel ricordare l’impegno del governo su queste tematiche e le competenze spettanti ai sindaci rispetto a quanto accade nelle aree ricadenti sotto la loro competenza, ha illustrato tutte i provvedimenti presi dal suo insediamento e quelli ancora da raggiungere, che vertono essenzialmente sulla responsabilizzazione dei proprietari di Fido, perché siano “dei buoni padroni ma anche dei proprietari felici”. “Se c’è un problema – ha annotato nei saluti iniziali l’On. Carla Rocchi, Presidente Nazionale Enpa – è stato in passato, quello di muoversi ‘a strappi’: un soggetto faceva un passo avanti, un altro arretrava”. La giornata di approfondimento a Perugia rappresenta infatti un’esperienza del tutto nuova, che trova a confronto allo stesso tavolo tutti i soggetti che gravitano intorno al ruolo del cane – istituzioni, associazioni di volontariato, associazioni animaliste - sia come attore sociale che come cittadino a quattro zampe. In apertura del Convegno è intervenuta anche l’assessore del Comune di Perugia Lorena Pesaresi, per portare i saluti dell’amministrazione. Nella sezione dedicata ai canili sanitari, il presidente di Ghismo Onlus, nonché direttore sanitario dell’Oasi Parco Enpa di Perugia ha proposto, a titolo personale ,al Ministero anche la redazione di un protocollo che prenda in considerazione programmi di contenimento diversi dagli attuali, che siano meno invasivi dal punto di vista psicologico per il cane randagio catturato in strada. Tra i punti salienti della giornata è stata affrontata e approfondita anche l’esperienza in Abruzzo dei conduttori dell’UCIS (Unità Cinofile Italiane da Soccorso), che oggi saranno i protagonisti del ring d’onore con i primi sei cani da soccorso (in tutto l’Ucis ha messo a disposizione cinquanta unità) impiegati nelle prime drammatiche ore del terremoto che ha colpito l’Aquila. Il presidente, Bruno Piccinelli, ha evidenziato la necessità che le unità cinofile da soccorso vengano accreditate rispetto ad una massa, purtroppo oggi diffusa, che opera in modo improvvisato con una sorta di ‘autocertificazione’. (Basti pensare che solo il 50% dei cani addestrati dal’Ucis ottiene l’abilitazione al soccorso). Un aspetto questo già accolto dal Ministero della Salute, come ha evidenziato la Dott.ssa Gaetana Ferri Dirigente generale del dicastero, nel suo intervento mirato ad illustrare lo stato e le prospettive della legislazione su salute e benessere del cane. “Dalla giornata di oggi a Perugia – ha dichiarato – abbiamo appreso molti importanti contributi che verranno presi in considerazione dal mio staff per uno studio in collaborazione con Enci ed Enpa”. I futuri contenuti della normativa La riforma della legge 281/91 (Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo) cercherà di chiarire le competenze dei vari soggetti istituzionali e sanitari. Nello specifico a partire dal Ministero del lavoro, salute e politiche sociali, ma anche le competenze delle Regioni, dei Sindaci e dei Comuni, delle Aziende Sanitarie Locali, i doveri e compiti del responsabile di animali d’affezione, nonché la gestione dell’anagrafe regionale degli animali d’affezione, gli obblighi per produttori e distributori di microchip, il soccorso di animali e aspetti inerenti il decesso e l’eutanasia. La riforma si interesserà anche di disciplinare più dettagliatamente la prevenzione delle morsicature e aggressioni e incolumita’ le strutture di ricovero, le attività con animali d’affezione, e misure generali di tutela, ma anche divieti, misure speciali di tutela per gli avvelenamenti, prestazioni veterinarie e aspetti inerenti gli organi di vigilanza e disposizioni sanzionatorie. Condividi