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NORCIA – Campane, stendardi, gonfaloni, banda cittadina, tamburini e balestrieri, corteo storico e tappeti di fiori. Una città tirata a lustro e festosa ha accolto ieri pomeriggio il nuovo Arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, in occasione della sua prima visita ufficiale alla comunità nursina. “Sono commosso e rallegrato di questa accoglienza – ha detto il presule – La vostra vicinanza, ma anche le montagne e le belle vallate di questa terra – ha aggiunto – mi fanno sentire a casa mia”. Ad accoglierlo all’ingresso di Porta Romana erano presenti le massime autorità religiose, civili, militari, non solo locali; tra queste il sindaco Gian Paolo Stefanelli, la presidente della Regione Umbria, onorevole Maria Rita Lorenzetti e il vice presidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi. “Benvenuto nella casa di San Benedetto, dove svolgerà la sua alta missione pastorale in un clima di totale accoglienza e di grande spirito di collaborazione”, gli ha detto il sindaco Stefanelli che, nel corso della cerimonia presso il palazzo comunale, dopo aver portato il messaggio di saluto e di benvenuto da parte del Prefetto della Provincia di Perugia Enrico Laudanna, ha voluto ricordare i tanti aspetti e i tanti settori che rendono la città di Norcia una città speciale: dalla sua intensa spiritualità, profondamente segnata da San Benedetto e da Santa Scolastica, “straordinarie esperienze di vita spirituale che hanno impresso svolte importanti alla cristianità, consegnandoci esempi ed insegnamenti ancora oggi attuali”, alla sua qualità ambientale, dalla sua fama turistica alla sua vitalità e operosità nei vari settori della vita sociale e culturale. “Oggi, Eccellenza, - ha sottolineato più volte il primo cittadino - questa città vuole essere la sua nuova casa, la sua nuova famiglia. Nei nursini e nella mia persona troverà sempre la massima amicizia e tutta la disponibilità possibile a collaborare. In Lei sono sicuro che troveremo un padre spirituale autorevole e affettuoso al tempo stesso, una guida sicura e attenta. Insieme, come è tradizione in questa comunità – ha aggiunto - possiamo fare molto per il bene comune, lavorare insieme per rendere tutti, a partire dalle persone e dalle famiglie che hanno maggiormente bisogno di aiuto materiale e spirituale, protagonisti della città del domani, condividendo le opportunità e combattendo difficoltà e insicurezze”. Sulla necessità di una cooperazione sempre più stretta tra la Chiesa e le istituzioni si è soffermata anche la presidente della Regione Lorenzetti. “In questa Regione di giganti della fede e della pace, in cui la fede popolare ha radici profonde – ha detto – l’augurio più sentito è quello di un impegno sociale e civile comune, di un cammino proficuo da compiere insieme per ottenere i frutti di cui abbiamo bisogno”. “In questa terra – ha affermato anche il vice presidente della Provincia di Perugia Rossi, portando i saluti del presidente Guasticchi e rivolgendosi a monsignor Boccardo – non troverà i ritmi sfrenati di una società consumistica ma una realtà laboriosa e accogliente. Siamo convinti – ha rimarcato – che lei sarà un buon prete prima che un buon vescovo. La sua umiltà e la sua umanità, la sua apertura, oltre che la sua competenza, sono segni tangibili che sarà vicino alla nostra gente”. Accompagnato dal vicario della diocesi monsignor Luigi Piccioli, prima dell’incontro con le varie istituzioni del territorio, monsignor Boccardo si è recato nella frazione di San Pellegrino per incontrare Don Eusebio Severini, uno dei preti più anziani della diocesi. “Desidero rendere omaggio ai preti che per anni hanno operato in queste montagne e auguro a tutti di saper coltivare la sensibilità necessaria per ascoltare gli altri”, ha sottolineato monsignor Boccardo. “Mi inserisco in un cammino già tracciato dai miei predecessori, nella massima disponibilità e apertura. Voglio essere amico della città e mettermi al servizio di tutti, senza inventare nulla di nuovo ma, quali eredi di una grande sapienza umana e cristiana, continuando a guardare a San Benedetto e alla sua grande intuizione di umanesimo integrale”. Condividi