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Il Consigliere Regionale Armando Fronduti contesta fermamente la proposta di introdurre il tetto massimo del 40% ai mutui ipotecari rispetto al valore dell’immobile. Tale ipotesi, già decisa nei documenti della comunità europea, provocherebbe la paralisi anche in Umbria del mercato delle compravendite, già oggi in crisi. Attualmente gli Istituti di credito – dichiara Fronduti – concedono fino all’80% del valore delle unità immobiliari; tale decisione Europa, se dovesse essere ratificata dal Governo e dal Parlamento, potrebbe provocare effetti rilevanti sulle migliaia di appartamenti in fase di ultimazione anche nella nostra Regione con drammatiche ricadute sulle famiglie, imprese e cooperative edilizie. E’ una decisione – ha detto Fronduti – che arriva durante la più grave crisi del comparto edilizio del dopoguerra; calare questo limite nel sistema creditizio significherebbe far pagare ai cittadini il costo di una pratica creditizia che nella stragrande maggioranza dei casi non è stata eseguita. Occorrerebbe invece attivare una protezione con fondi di garanzia che in grado di aprire le porte alla prima casa a tante famiglie, compresi giovani e precari. Si calcola che in Umbria siamo almeno 15.000 gli immobili nuovi invenduti, su un totale di 250.000 in Italia ed oltre 60.000 nella sola Lombardia. Condividi