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di Pietro Anastasio (da www.dazebao.org) LONDRA – La storia lo ricorda come il dittatore fascista che impose all’Italia il ventennio sanguinario che si conclude con la disastrosa alleanza con la Germania nazista di Adolf Hitler. Ma lo squallido curriculum di questo oscuro personaggio, rivela oggi una novità di non poco conto: la sua breve carriera come spia per il servizio segreto britannico. A metterlo nero su bianco è Tom Kington nel quotidiano londinese ‘The Guardian’, supportato da vari documenti che testimoniano come l’epopea politica di Mussolini inizia nel 1917 con uno stipendio settimanale di 100 sterline, corrisposto dall’MI5. Una cifra che oggi corrisponderebbe a circa 6.400 euro. Il Duce, allora un giornalista di 34 anni, si occupò dalla pagine del suo ‘Il Popolo d’Italia’ di una durissima propaganda a favore dell’interventismo della penisola a fianco degli alleati nella Prima Guerra Mondiale. Ma non solo. Promise addirittura di mandare veterani dell’Esercito per “convincere” i manifestanti pacifisti a restare nelle proprie case. L’invio di denaro a favore di Mussolini fu autorizzato direttamente da Sir Samuel Hoare, deputato e uomo del MI5 a Roma, il quale dirigeva centinaia di membri dello spionaggio britannico in Italia. Lo storico Peter Martland, di Cambridge, che ha scoperto i dettagli dell’accordo con il futuro dittatore, ha spiegato: “L’alleato meno affidabile del Regno Unito durante la guerra, in quel preciso momento, dopo la ritirata della Russia rivoluzionaria, era l’Italia. Pagarono Mussolini con 100 sterline alla settimana dall’autunno del 1917 per almeno un anno, al fine di mantenere la campagna a favore della guerra”. Tanto denaro per “un uomo che allora faceva il giornalista”, ha aggiunto lo storico, ma “comparato ai quattro milioni di sterline che il Regno Unito stava spendendo quotidianamente nella guerra, rappresentava una cifra insignificante”. Condividi