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Il Coordinamento Precari Scuola della provincia di Perugia denuncia il "chiaro" tentativo che è stato messo in atto per occultare agli occhi della opinione pubblica la loro presenza e la loro lotta. Con una nota, ricordano la loro partecipazione (con un autobus e varie auto) lo scorso 3 ottobre, a Roma, "alla prima grande manifestazione indetta autonomamente dai/dalle precari/della scuola non solo per difendere il nostro posto di lavoro, ma per ribadire il nostro no alla distruzione della scuola pubblica statale". Spiegano poi che in quella circostanza si formarono nella capitale due distinti cortei, una "divisione creata dopo la incomprensibile decisione di spostare la manifestazione in difesa della libertà di stampa: uno che ha mantenuto il percorso diretto verso il Ministero della, sempre meno, pubblica Istruzione e l’altro, a cui ha partecipato il gruppo di Perugia, che voleva raggiungere il Ministero dopo un rapido passaggio a piazza del Popolo per interagire con i manifestanti di quella piazza e ribadire che senza Istruzione pubblica non c’è libertà di pensiero, non c’è capacità critica di leggere il mondo e non c’è libertà di stampa". "Il corteo -prosegue la nota -, più di 20.000 persone, bello, partecipato e determinato, voleva raggiungere il Ministero nonostante le difficoltà di uscire da piazza del Popolo, nonostante i divieti della questura che, con un assurdo dispiegamento di uomini e mezzi, ha tentato di dissuaderci, anche facendoci sfilare, novità assoluta per un corteo a Roma, lungo gli argini del Tevere con il chiaro intento di occultare la nostra presenza. Sempre più determinati siamo arrivati numerosissimi al Ministero alle 20 ricongiungendoci con parte dei precari arrivati da tempo con il primo corteo". Ebbene. tanta fatica, anche fisica, e tanta convinzione, non è stata minimamente riconosciuta dalla stampa locale e nazionale che, alla faccia della libertà di stampa, ha reso invisibile una moltitudine di persone che ha gridato la rabbia e la disperazione di una intera generazione di lavoratori e lavoratrici della scuola. "Nonostante questo oscuramento - assicura il CPS - il movimento, dopo un mese di mobilitazione, è cresciuto in consapevolezza e in radicalità: tutti i precari della scuola vogliono con più determinazione coinvolgere altri precari, personale di ruolo, genitori, studenti in un Movimento più ampio per la difesa e il rilancio della Scuola pubblica statale. La difesa dei posti di lavoro nella scuola è difesa della qualità dell’Istruzione pubblica: questo interessa tutti perché tutti siamo cittadini e cittadine, non sudditi". Per adesioni e informazioni: http://groups.google.it/group/coordinamento-provinciale-viva-la-scuola-p... http://coordinapg.altervista.org/ Gruppo Facebook: Viva la Scuola Pubblica (Coordinamento Docenti della Provincia di Perugia) Condividi