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PERUGIA – Si attenderà l’arrivo del prossimo quantitativo di vaccino contro l’influenza A (H1N1) v, presumibilmente il 21 ottobre, per l’avvio della distribuzione delle dosi e della campagna di vaccinazione per gli operatori dei servizi essenziali e le categorie a rischio per patologia. È quanto è scaturito dalla riunione della Direzione regionale Sanità e Servizi sociali della Regione Umbria con le direzioni delle Aziende Sanitarie regionali. Poiché non c’è certezza, è stato sottolineato, sulla data in cui arriverà una quantità di vaccino antipandemico adeguata ad avviare la campagna vaccinale, si è deciso per ora di non procedere alla distribuzione delle pochissime dosi, in tutto 1300, arrivate alla Farmacia dell’Azienda Ospedaliera di Perugia, ma di attendere l’arrivo del prossimo quantitativo per effettuare una prima ripartizione alle Aziende Sanitarie Ospedaliere e Aziende Sanitarie Locali, in proporzione al numero di operatori sanitari (personale dipendente, medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, continuità assistenziale, specializzandi delle Aziende ospedaliere, allievi infermieri) che costituiscono il primo “target” da raggiungere con la campagna vaccinale. Inoltre, si è ritenuto necessario procedere quanto prima alla vaccinazione contro l’influenza stagionale delle categorie a rischio per patologia sotto i 65 anni  e, successivamente, degli ultrasessantacinquenni. Le categorie a rischio, ribadite  dalla circolare ministeriale del 23 luglio 2009 “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2009/2010”  saranno vaccinate  dai  medici di medicina generale, privilegiando nelle prossime due settimane tali soggetti rispetto agli ultrasessantacinquenni.  Nelle categorie a rischio da vaccinare contro l’influenza stagionale sono ricompresi coloro che hanno: malattie croniche a carico dell’apparato respiratorio, inclusa asma; displasia broncopolmonare; Fibrosi cistica e BPCO; malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite; diabete mellito e altre malattie metaboliche; malattie renali con insufficienza renale; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; tumori; malattie congenite ed acquisite che comportino carente produzione di anticorpi, immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; patologie per le quali sono programmati importanti interventi chirurgici; patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie, ad esempio malattie neuromuscolari. Condividi