FOLIGNO - ''Come sindaco di Foligno, tocco quotidianamente con mano le conseguenze sociali della crisi in atto (perdita di posti di lavoro, imprese che improvvisamente chiudono, scarsita' di investimenti e quindi paura e incertezza del futuro); non condivido quindi, l'ottimismo di chi, anche ad alto livello istituzionale, vorrebbe far credere che la tempesta e' passata. Nel nostro piccolo, pur con bilanci continuamente taglieggiati dalle leggi finanziarie, abbiamo previsto quest'anno una quota di 300 mila euro per sostenere le imprese che accettano la sfida delle innovazioni e per famiglie in grave difficolta' economica''.
Lo ha detto il sindaco di Foligno Nando Mismetti, intervenuto alla diciottesima conferenza di Nemetria sul tema ''Una finanza per la nuova Economia'', tenutasi a Palazzo Trinci, aperta dal segretario di Nemetria Leonello Radi. ''La crisi va quindi affrontata - ha aggiunto Mismetti - anche per ristabilire quei valori fondanti di una moderna societa' democratica, che in questi anni sono venuti meno, come l'etica, la solidarieta' e la sobrieta', se si vuole realizzare economicamente un nuovo ordine mondiale''.
Il sindaco Mismetti ha voluto consegnare a Leonello Radi, ''ideatore e anima portante di Nemetria'', il simbolo della citta', lo storico stemma del Comune di Foligno, riprodotto in un'artistica ceramica. I lavori del convegno sono stati coordinati da Dino Sorgona', capo della redazione economica del TG1, con interventi di Paolo Martelli, direttore della Banca Mondiale per l'Area del Sud Asia, Luis Ravina, docente di Economia all'Universita' di Navarra in Spagna, Angelo Tantazzi, Presidente della Borsa Italiana e Monte Titoli, Angelo Maria Petroni, docente all'Universita' di Bologna, Paolo Savona, della LUISS e Presidente del Comitato Scientifico di Nemetria, Giuseppe De Rita, Segretario Generale del Censis e Presidente di Nemetria.
''Il problema che si trovano davanti tutti i paesi del mondo e' ricomporre il rapporto tra finanza ed economia reale che e' la definizione del capitalismo - e' stato ricordato da Tantazzi -; oggi sono piuttosto scissi, la questione della banche in Italia ne e' un esempio, ma in tutti i paesi del mondo. Questo e' il grande problema del capitalismo, ovunque nei paesi occidentali ma anche nei non occidentali ed e' un problema tecnico, un problema di regole e quindi etico''.
''La crisi di questo ultimo anno non era solo un problema di regole, ma di comportamenti - ha detto Giuseppe De Rita - tutto sommato dentro le regole, ma senza alcun criterio, che direi di chiamare il semplice buon senso''.
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