La revoca degli arresti domiciliari e il ritorno in carcere di Giampaolo Properzi ''restituisce credibilità alle istituzioni'', garantisce ''il rispetto delle regole e ripristina il giusto equilibrio tra garanzie difensive e la potenziale incolumità dei cittadini, così come delineato dalla nostra Costituzione''. Commenta così l'avvocato Giovanni Picuti, legale di parte civile di Patrizia Genta, la madre di Concetta, uccisa nell'aprile del 2008 a Foligno con una coltellata da Giampaolo Properzi, la revoca dei domiciliari per l'ex ristoratore folignate. Condannato a 14 anni e otto mesi di reclusione con rito abbreviato, il giudice gli aveva concesso i domiciliari con la possibilità di lasciare l'abitazione in orari stabiliti. Domiciliari revocati ieri dal gup di Perugia su richiesta del pubblico ministero per il quale nei confronti di Properzi sussistono le esigenze cautelari. Una vicenda che negli ultimi mesi aveva sollevato più di una polemica con la madre della vittima che aveva inviato anche una lettera al ministro della Giustizia, Angelino Alfano, nella quale si diceva ''delusa, preoccupata e sfiduciata nei confronti della giustizia'' per il fatto che Properzi girasse ''impunemente per la propria città''. ''Non ho mai affermato con certezza che Properzi sarebbe tornato a colpire - afferma oggi l'avvocato Picuti -, anche se il rischio del verificarsi di questa eventualità era comunque alto. La situazione anomala era quella precedente a cui e' stato posto rimedio. Il provvedimento di revoca, che ancora non ho potuto esaminare, garantisce il livello essenziale di sicurezza pubblica concernente i diritti civili e sociali dei cittadini. Esso va inteso come difesa preventiva e prioritaria del concetto di incolumità della popolazione, in termini di sicurezza sociale e di ordinato svolgimento della vita civile''. Per l'avvocato Picuti, inoltre, la misura del carcere per Properzi ''impedisce il contatto tra il condannato e i familiari della vittima, che in più di una circostanza aveva costituito occasione di diverbi, alcuni culminati con la proposizione di querele''. ''Il provvedimento, costituzionalmente orientato - prosegue il legale - non prevarica alcun diritto di Properzi ed è ispirato ad una comune logica di prevenzione, cardine dell'etica e della responsabilità degli organi preposti a far rispettare la legge. I famigliari della vittima ritrovano la loro fiducia nella giustizia e ora ci apprestiamo ad affrontare gli eventuali successivi gradi di giudizio, con serenità e fiducia nei confronti della giustizia''. Condividi