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Care amiche e cari amici, care compagne e cari compagni, mi permetto di scriverVi pubblicamente con la consapevolezza della fase delicata che le istituzioni democratiche stanno attraversando e prendendo atto della necessità di dare forza ed autorevolezza ad un progetto in grado di ricostruire nella società una sinistra forte ed autorevole. Mi rivolgo alle compagne ed ai compagni di Sinistra democratica, del Movimento per la Sinistra, di Sinistra Critica, a tutte le soggettività che con noi hanno condiviso e continuano a ritenere possibile, oltre che necessaria, una alternativa alle politiche liberiste ed alla socialdemocrazia che a quelle politiche non hanno saputo contrapporre un progetto di largo respiro, abdicando al ruolo di difesa dei lavoratori e delle fasce più deboli della società per sedersi ai tavoli dei poteri forti in una competizione con le destre per il posto migliore persa in partenza. Le ultime vicende congressuali dei Verdi e le dichiarazioni di autorevoli esponenti socialisti umbri testimoniano il fallimento del progetto di Sinistra e Libertà, nato forse con un obiettivo ambizioso ma che, come ritenevamo, ha palesato le contraddizioni e le forzature alle quali non ha saputo dare sbocchi e risposte. Rifondazione Comunista, all’indomani del fallimento della Sinistra e L’Arcobaleno, ha ritenuto invece fin da subito di percorrere un’altra strada, un percorso federativo per la costruzione di un grande soggetto politico della sinistra italiana che senza bruciare le tappe e nel pieno rispetto delle identità di tutti potesse ricostruire una forza politica nettamente alternativa alle destre, ma autonoma ed altrettanto alternativa strategicamente al PD. La vocazione maggioritaria ha mostrato tutti i suoi guasti regalando agli italiani un governo Berlusconi quanto mai solido ed una opposizione in Parlamento diafana ed inconcludente. Il voto parlamentare sullo scudo fiscale ne è una testimonianza quanto mai eloquente cosi come testimonia il progressivo ed inesorabile scivolamento al centro del PD la scelta di non aderire allo sciopero della Fiom indetto esclusivamente affinché i lavoratori potessero votare la piattaforma del nuovo contratto. A sinistra invece il rischio è duplice: da una parte chi ritiene di rappresentare un rammendo alla coperta troppo corta del centro sinistra, dall’altra la prospettiva di relegare la sinistra in un ruolo di mera testimonianza. Per questo Vi invito ad aprire confronto con noi e le altre forze che stanno costruendo con noi la Sinistra di Alternativa, Socialismo 2000 e PdCI per avviare un ragionamento comune e contribuire ad una sinistra unita che possa rimettere al centro del dibattito politico e sociale le grandi questioni del lavoro, dei diritti civili, dell’ambiente, della laicità, una grande sinistra forte ed autonoma in cui tutte le soggettività possano riconoscersi con le loro identità e rappresentare così insieme un interlocutore autorevole e determinante per il futuro del Paese, come ci dicono le recenti elezioni in Germania, Portogallo e Grecia. Il patto tra Pdci, Prc e Socialismo 2000, sotto il nome di Federazione della Sinistra di Alternativa, non comporta lo scioglimento in automatico delle formazioni politiche in Umbria e nel Paese. E' un primo passo per unire la sinistra ed insieme decideremo di fare 10 punti programmatici per i lavoratori, per l'ambiente, i beni comuni e per il Paese. L’emergenza democratica che stiamo vivendo può essere un punto d’avvio per la costruzione di una mobilitazione comune delle opposizioni per chiedere le dimissioni di Berlusconi e le elezioni anticipate, un invito che Rifondazione Comunista lancia a tutte le forze della sinistra per ripartire insieme dimenticando il passato, i personalismi e le rivalità contro il pericolo, in caso contrario, di non avere più in Italia una vera forza di sinistra credibile e autorevole. Condividi