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PERUGIA - Affidare ai cittadini un peso sempre maggiore nelle decisioni che riguardano l’ambiente ed in particolare l’utilizzo e gestione delle acque sul territorio dell’Unione Europea. E’ quanto si propone la Direttiva comunitaria (n.2000/60) finalizzata a garantire un buono stato delle acque superficiali e sotterranee e ad assicurarne un utilizzo sostenibile in tutta Europa. Il provvedimento divide il territorio comunitario in distretti idrografici, stabilisce specifiche scadenze per il raggiungimento degli obiettivi fissati dagli Stati membri e prevede che cittadini e parti interessate siano informati e coinvolti nella preparazione dei Piani di gestione dei distretti in cui si individuano le misure per migliorare la qualità delle acque. Per approfondire e mettere a confronto le diverse esperienze su questa tematica, le Regioni Umbria e Lazio hanno promosso (mercoledì 14 ottobre, dalle 9.15) nella loro sede di Bruxelles un seminario tecnico sul Piano di gestione del distretto idrografico. “La Direttiva – affermano infatti gli organizzatori – contiene un principio di grande importanza per tutti i cittadini dell’Unione Europea, fissato dalla convenzione di Aahrtus del 2003 sull’accesso alle informazioni, alla giustizia in materia ambientale ed alla partecipazione del pubblico ai processi decisionali”. Il seminario, che coinvolge anche l’Autorità di Bacino del Tevere, si suddivide in due parti: una prima parte di approfondimento, con il coordinatore del gruppo di lavoro della Direttiva acqua della Commissione europea, ed una seconda più operativa di confronto con altre Autorità di bacino europee per un primo scambio di esperienze sull’attuazione dei Piani di gestione dei bacini idrografici. Interverranno oltre all’Autorità di bacino del Tevere, quello della Schelda (Belgio, Francia), del Tibisco (Ungheria) e del fiume Onlujoki (Finlandia). Condividi