Egle Priolo – Avi News
PERUGIA - Gli italiani riducono l’uso dell’auto, ma i costi di gestione rimangono elevati e i problemi sulle strade non diminuiscono. È quanto emerge dal Rapporto Automobile 2009 realizzato dall’Aci in collaborazione con Censis Servizi, intitolato “Da una congiuntura costrittiva a una mobilità eco-compatibile”. Nell’ultimo anno la crisi economica ha spinto gli automobilisti a percorrere mediamente 600 chilometri in meno rispetto al 2007. Gli aumenti di alcuni costi di gestione, soprattutto legati al parcheggio (+50%) e alle multe (+57%), hanno favorito nuove forme di mobilità diverse dall’auto a vantaggio anche del trasporto pubblico locale che rimane però incapace di rispondere alle aspettative dei cittadini.
“Nonostante la tendenza media a livello nazionale, la realtà umbra e perugina si distacca notevolmente – è il commento del presidente dell’Automobile club di Perugia, Ruggero Campi -. In regione, e soprattutto nel capoluogo, infatti, nonostante la crisi la macchina continua a usarsi troppo. E questo dipende dalla carenza di infrastrutture adeguate e ben percepite dai cittadini”. “Nonostante gli aumenti – spiega Campi – i perugini ‘devono’ continuare a utilizzare le proprie autovetture, come dimostrano lo scarso utilizzo del minimetrò e un non rilevante aumento delle utenze degli autobus. Considerando anche gli aumenti dei costi di gestione, prima tra tutte la voce parcheggi, è chiaro come invece un miglioramento delle infrastrutture esistenti porterebbe ad una mobilità più sostenibile, anche dal punto di vista ambientale”.
Secondo l’analisi del presidente dell’Ac Perugia, infatti, proprio “in un momento di crisi, i costi non si sono ridotti, anzi. Basti pensare ad altre realtà, mi viene in mente Treviso, dove dalle 13 alle 16, i parcheggi nell’area del centro storico sono gratuiti, proprio per avvicinare i cittadini al cuore della città. Da noi, invece, non solo i parcheggi vicini all’acropoli sono quasi tutti a pagamento, ma negli anni si è notato un proliferare incessante di strisce blu. Che oltre, ribadisco, a essere un costo aggiuntivo per gli utenti della strada, diventa un ‘blocco mentale’ alla fruizione del centro cittadino”. “Insomma – prosegue Ruggero Campi -, le politiche della mobilità, allargate all’ambiente e alla sicurezza, andrebbero implementate. Perché se è vero che in Italia la macchina si usa sempre meno, a Perugia, e in generale in Umbria, non se ne può fare a meno. Anche se forse uno dei motivi che dovrebbe indurre a utilizzare meno la propria autovettura – è la provocazione del presidente – è lo stato a volte disastroso, penso anche solo alla zona di Elce, del manto stradale. Lo dico da anni, il Comune e la Provincia di Perugia devono impegnarsi sempre di più per risolvere il problema delle buche e dei dissesti, visto che la lista delle ‘strade della vergogna’ continua ad aumentare”.
E a proposito di sicurezza, il rapporto Aci-Censis “mette in luce alcuni paradossi della nostra mobilità - conclude il presidente Ruggero Campi -. Quello più allarmante riguarda proprio l’educazione stradale: gli automobilisti hanno poca fiducia verso gli altri pur avendo la presunzione che i propri comportamenti non destino preoccupazione. I giovani sono i più trasgressivi ma chiedono maggiori controlli sulle strade. Ciò impone la realizzazione di un percorso formativo continuo che parta dall’obbligo della prova pratica per il patentino dei ciclomotori, prosegua a 17 anni con un anno di apprendistato alla guida di un’auto affiancati da un tutor, e si consolidi con corsi periodici di guida sicura presso una struttura qualificata, qual è una delle nostre eccellenze regionali: il Centro nazionale per l’educazione e la sicurezza stradale presente all’autodromo Borzacchini di Magione”.
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