L’operazione Salini-Todini, ovvero l’aggregazione tra due delle più importanti aziende di costruzione (la seconda, lo ricordiamo, è in mano alla perugina Luisa Todini) sembra essere ad un passo dalla conclusione. Intorno alla cosa vige il massimo riserbo ma, secondo quanto appreso dal quotidiano Milano-Finanza, si dovrebbe essere alla stretta finale. Sempre secondo Milano-Finanza la definizione dell'operazione potrebbe arrivare entro un paio di settimane o al massimo a inizio novembre. Nei giorni scorsi il Cda della Salini Costruzioni ha varato un aumento di capitale da 12,48 a 62,40 milioni di euro, capitalizzando riserve per 49,92 milioni. La mossa sarebbe propedeutica alla chiusura dell'accordo con il gruppo guidato dall'imprenditrice umbra Luisa Todini.
La società guidata da Pietro Salini probabilmente acquisirà direttamente una quota nella finanziaria al vertice del gruppo Todini. Le due aziende dovrebbero comunque rimanere delle entità separate mantenendo i relativi marchi, ma sui dettagli si sta ancora discutendo. Dall'unione di Salini e Todini nascerà il terzo gruppo italiano del settore grandi opere alle spalle di Impregilo e Astaldi. Insieme, Salini e Todini, riusciranno ad aggregare un giro d'affari di 1,2 miliardi di euro e un portafoglio di opere per circa 8 miliardi. Roba di prima grandezza insomma.
Intanto, Salini e Todini hanno già unito le forze presentandosi insieme (e affiancate anche dalla milanese Atm) alla gara per la realizzazione della linea D della metropolitana capitolina. Nei giorni scorsi hanno presentato un'offerta per contendere a Condotte, che è il promotore del progetto, la costruzione della nuova infrastruttura di trasporto. Si tratta di un appalto da 3,4 miliardi di euro circa.
IL CAPITOLO REGIONALI Sullo sfondo di tutta questa operazione affiora il capitolo delle regionali di marzo. Di una possibile candidatura dell’ottima imprenditrice perugina parlò Umbrialeft già qualche mese fa. Nel frattempo, nel Pdl umbro ha preso sempre più quota il nome dell’attuale consigliere regionale Fiammetta Modena, espressione della classe dirigente locale del partito. Quella classe dirigente che non sopporterebbe l’imposizione di un “romano”, ossia di un candidato paracadutato dai palazzi della capitale. Per cercare un precedente non bisogna guardare tanto indietro: basta ricordarsi di quello che è successo per la candidatura alla presidenza della Provincia di Perugia. Do you remember l’affaire Pdl-Fagiolari, che portò il consigliere pidiellino tra le braccia del “Pecora” Buontempo?
In quel caso, da Roma venne imposto Franco Asciutti. Un candidato presidente fantasma durante la campagna elettorale e poi asfaltato il 6 e 7 giugno dalle armate di Guasticchi. Quantomeno, come ha avuto modo di ribadire anche ieri sera Pietro Laffranco ospite di Umbria Tv, il Pdl locale vorrebbe concordare con Roma la scelta. In continua elaborazione, nelle stanze del Pdl umbro, c’è un documento in cui si chiede proprio che il candidato sia scelto tra chi c’ha dato giù di ramazza in questi anni in Consiglio regionale per contrastare il centrosinistra. Il nome del rettore della Università per Stranieri Stefania Giannini sembra più che altro buttato lì per confondere le acque. “Fumo negli occhi” dicono nel Pdl.
A tornare fortemente in auge è in questo momento proprio il nome della Todini, il cui nome era stato accostato anche a quello della Regione Lazio, per la quale oggi sembra essere in rampa di lancio il segretario dell’Ugl Renata Poverini. “Sono lusingata – ha detto la Todini il 4 settembre scorso uscendo da palazzo Grazioli, residenza romana del premier – che si faccia il mio nome”. In quell’occasione non chiuse la porta ad una possibile candidatura: “Fino alle regionali – disse – c’è tempo”. Lo stesso Berlusconi, stando ai ben informati, si sarebbe fortemente speso per la riuscita dell’accordo tra Salini e Todini. Non a caso, il 17 settembre la Todini dichiarava: “Stiamo lavorando su un´ipotesi importante, non legata alla candidatura ma che potrebbe diventare contestuale”. L’ipotesi importante è, appunto, quella della trattativa con Pietro Salini. La finestra che va dalla fine di ottobre all’inizio di novembre inoltre, è quella indicata dal Pdl umbro per mettere la parola fine sulla querelle del candidato presidente. E, a proposito di presidenti, ieri Luisa Todini era presente alla Camera per la cerimonia del “Premio America” organizzata dalla Fondazione Italia-Usa. Fondazione presieduta dal deputato umbro del Pdl Rocco Girlanda.
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