di
Isabella Rossi
Due prime nazionali e repliche per molti degli otto spettacoli - tutti in esclusiva regionale - in cartellone al Teatro Cucinelli di Solomeo.Tra le novità implicita anche una sfida, la conquista di nuovi spettatori dopo l’incoraggiante bilancio dell’anno scorso che ha fatto registrare al teatro, sognato e realizzato dall’imprenditore umbro, un più 20 per cento di spettatori.
Tra gli intenti del suo fondatore non solo la creazione di un luogo “dove arte, cultura, spiritualità si incontrano nella più assoluta libertà di pensiero” ma anche la restituzione di una ventata di vitalità serale ad uno splendido borgo, bruscamente silente dopo la chiusura della fabbrica. Il risultato è una stagione ricca di spettacoli che “esaltano il luogo e la filosofia di Cucinelli”, ha dichiarato Bianca Maria Ragni del Teatro Stabile dell’Umbria.
Partenza scoppiettante il 23 ottobre con
“Miserabili. Io e Margaret Thatcher” scritto a quattro mani da Andrea Bajani, Lorenzo Monguzzi, Marco Paolini e Michela Signori, e con Marco Paolini. Un lungo e stimolante ragionamento sulla nostra Belle Epoque, “bella solo per poc”, dove chiamati in campo a raccontare la realtà non sono i massimi sistemi ma, tra canti e parodie, le storie minime di periferia. La recita, in anteprima nazionale, fa tappa ben due sere al teatro di Cucinelli.
Con
“Metti in salvo il tesoretto” va in scena, in prima nazionale, il 7 e l’8 novembre la “commedia della pentola”, in una libera rielaborazione ad opera di Gianrico Tedeschi, della Aulularia di Plauto. All’insegna dell’impegno sociale la
“Festa in Famiglia” che pone sotto i riflettori un tema di scottante e triste attualità: la forte caratterizzazione “domestica” della violenza sulle donne in Italia. Il lavoro, tratto dalle opere di Pirandello e nato da un progetto di Mitipretese, usufruisce della preziosa collaborazione drammaturgica di Andrea Camilleri.
Il 13 dicembre con
“Il grande viaggio” di Giuseppe Cederna e Francesco Niccolini, inspirato all’omonimo libro di Cederna, si evocano nel borgo umbro atmosfere indiane. La scelta del tema non è causale, spiega Cucinelli: “Noi siamo qui come impresa, grazie a cinesi e ad altre popolazione asiatiche”.
“La festa” di Spiro Scimone andrà in scena il 23 gennaio. Con l’opera, la prima in italiano del drammaturgo siciliano, si presenta al pubblico “una delle voci più originali della nuova drammaturgia italiana”. La commedia, che racconta dei festeggiamenti per i trent’anni di un matrimonio, è stata già inserita nel repertorio della Commédie Française.
Il 17 febbraio sarà la volta de
“I fisici” di Friedrich Dürrenmatt, la seconda prima nazionale in cartellone. Dopo il successo del Vicario, Rosario Tedesco torna a percorrere “il sentiero di un teatro della responsabilità” portando in scena, in una commedia dai toni grotteschi e tragici, la storia di tre fisici che si fingono pazzi per diverse ed interessanti motivazioni. Dopo le bellissime “Sonate di Bach” e il teatrodanza di “Quore” torna anche quest’anno il meritato, sebbene diminuito, spazio della danza a Solomeo. In scena
“Aterballetto suite” il 2 e il 3 marzo.
La
“Ballata del carcere di Reading” di Oscar Wilde, in programma il 28 marzo, conclude la stagione. Wilde, accusato di omosessualità e imprigionato nelle carceri della Londra vittoriana, assiste all’esecuzione di un altro detenuto. La rabbia e il desiderio di vita e bellezza confluiscono in un componimento poetico dai toni esistenziali. La produzione di Emilia Romagna Teatro Fondazione che si avvale della significativa collaborazione di due grandi protagonisti della scena teatrale e musicale, quali Umberto Orsini e Giovanna Marini, ha registrato, sin dal suo debutto, un successo di critica e pubblico.
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