umbria touring 1944.jpg
NAPOLI – “Nel turismo italiano l’Umbria tiene un posto a sé, vorremmo dire privilegiato: Perugia, Assisi, Orvieto, Spoleto e le minori città d’arte sono mèta non di folle svagate, ma di ristretti nuclei attenti ai richiami della religione francescana, dell’arte serena e del paesaggio”. Sembrano parole di oggi, e sono invece parole di ieri, scritte nel 1944 da Carlo Bonardi, presidente di quella che allora si chiamava la “Consociazione Turistica Italiana”, poi “Touring Club”. “Sono parole attualissime, che coincidono singolarmente con il nostro messaggio turistico”, hanno detto i rappresentanti della Regione Umbria e dell’Agenzia Regionale di Promozione Turistica, che ieri a Napoli, presso la sede del “Touring Club” in Via Toledo, hanno presentato ai giornalisti la ristampa anastatica del volume “Umbria”, il dodicesimo della collana “Attraverso l’Italia/ Illustrazione delle Regioni Italiane”, edito a Milano nel 1944, per i tipi del Bertieri, dall’allora “Consociazione Turistica Italiana” (com’è noto, il fascismo aveva bandito dal lessico ufficiale anglismi e francesismi, e il nome del “Touring Club” non fece eccezioni). “Aver ristampato questo testo, che oggi soltanto il caso può far trovare sul mercato antiquario, è un’operazione lodevolissima – ha detto, introducendo la conferenza-stampa, il vicepresidente del “Touring Club Italiano” Amedeo Tarsia in Curia -; la ristampa è, se si può dire, migliore e più elegante dell’originale (la copertina del 1944 era in brossura, quella di oggi, pur mantenendo il classico color ‘carta da zucchero’, è in cartone rigido), e rende accessibile e godibile ad un ampio pubblico un’opera che fu il frutto di una indagine accurata, cominciata nel 1941, e corredata da un ricco apparato fotografico, che solo lo scoppio della guerra privò della possibilità che vi fossero inserite riprese aeree e panoramiche”. Il volume è stato illustrato in conferenza-stampa dal giornalista Lucio Biagioni, che ne ha commentato struttura e contenuti, leggendo alcuni passi del testo scritto dall’allora Sopraintendente ai Monumenti ed alle Gallerie dell’Umbria Achille Bertini Colosso. È in questo volume che l’Umbria viene definita “cuore d’Italia”, una definizione “esatta non solo geograficamente, per la posizione della regione al centro della Penisola fra Toscana, Marche e Lazio, ma anche perché la centralità si riflette nei caratteri della sua gente, della sua parlate, nei suoi costumi, nella storia e nell’arte”. “Il richiamo alla serenità del paesaggio, al soprannaturale, al misticismo, all’‘Umbria santa’, all’armonia fra la natura e la spiritualità, al benessere, alla contemplazione, alla ricerca di sé, costituiscono – hanno detto i rappresentanti della Regione e dell’Apt - un contenuto valido ancor oggi, e che rappresenta il nucleo del nostro attuale messaggio turistico”. Stefano Fodra ha illustrato per l’Apt le nuove iniziative del turismo umbro (Via Francigena, centri benessere, l’Umbria in bicicletta, l’Umbria degli Etruschi), sottolineando come il moderno pacchetto dell’offerta turistica “si basi ancora su quello spirito antico, messo in luce dalla guida del ‘44”. Condividi