Adelaide Coletti
Responsabile provinciale Nuovi diritti, laicità, differenze Prc di Perugia
Il forum delle famiglie ritiene che “non è ammissibile lo svuotamento del matrimonio a favore di indistinti, incontrollabili e indisciplinabili legami affettivi, e l’equiparazione tra matrimonio ed altre formazioni sociali di varia ed eterogenea natura”.
Il Forum delle famiglie si è poi contraddistinto in Umbria per le battaglie contro la legge 194 e il tentativo di far entrare nei consultori pubblici associazioni come il movimento per la vita: tentativo sventato grazie ad un consiglio comunale di Perugia aperto alla cittadinanza, e al quale hanno partecipato numerose associazioni di donne, oltre che ostetriche e ginecologhe.
Inoltre la proposta di legge regionale cade in un contesto sociale e culturale che si caratterizza per il familismo imperante, per il fondamentalismo religioso, per un violento attacco che passa per i corpi e la vita delle donne per poi estendere l’azione disciplinante a tutte quelle soggettività che si affacciano alla storia con la capacità di mettere in discussioni certi valori e determinate certezze.
Potrei scrivere fiumi di inchiostro su come le donne, da sempre più precaria e sottopagate , sono ricacciate dentro le mura domestiche a svolgere quel lavoro riproduttivo mai riconosciuto e costrette a dipendere dalla famiglia che è il teatro principale di indicibili violenze, ricordiamo che la violenza familiare è la causa principale di morte delle donne nel mondo.
La proposta di legge è difficilmente conciliabile non solo con i percorsi di legittimazione istituzionale delle coppie di fatto e di un welfare che deve far perno sulle esigenze delle donne e degli uomini in carne ed ossa , portatrici e portatori di percorsi di vita e bisogni diversi, ma è di fatto lontana anni luce da una realtà che è sempre più complessa.
Inutile arroccarsi dietro il paravento ideologico della famiglia tradizionale fondata sul matrimonio: non si può arrestare il libero dispiegarsi delle relazioni tra le persone. E’ poi così paradossale che gli apologeti della famiglia e della vita siano proprio quelli che hanno da sempre sostenuto il contraccettivo della precarietà di vita e di lavoro.
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