PERUGIA - È stata presentata questa mattina, a Perugia, la diciottesima edizione della Fiera delle Utopie Concrete, in programma a Città di Castello dall'8 all'11 ottobre. La manifestazione, fondata nel 1988 dal grande pacifista e ambientalista altoatesino Alexander Langer, sarà dedicata quest'anno al tema della “giusta misura”, intesa come ricercata unione tra stili di vita personali più equilibrati e auto-limitazione nello sfruttamento delle risorse naturali.
Da questo spunto muove il programma della Fiera, illustrato in conferenza stampa dal coordinatore della manifestazione Karl-Ludwig Schibel, insieme a Fernanda Cecchini, sindaco di Città di Castello, Massimo Massetti, assessore all'Ambiente del comune tifernate, e Paolo Camerieri, responsabile del Cridea (Centro Regionale per l'Informazione, la Documentazione e l'Educazione Ambientale).
“Quella di quest'anno – ha esordito Schibel – è la prima edizione di un nuovo ciclo pluriennale della Fiera, che sarà dedicato alle 'Sette virtù per la conversione ecologica'. L'edizione 2009 verrà inaugurata da due seminari, giovedì 8 e venerdì 9 al Circolo degli Illuminati di Palazzo Bufalini, nel centro storico di Città di Castello, in cui si parlerà di consumo del territorio, un tema purtroppo di scottante attualità, visto quello che è successo in questi giorni in provincia di Messina”.
Un'attualità drammatica, e “non c'è bisogno di tante parole – sottolinea il sindaco tifernate – per capire che questo è un mondo ormai fuori misura: basta guardare un telegiornale o fare caso a cosa succede quando c'è qualche pioggia particolarmente intensa. Anche la nostra regione non è esente da pecche, anche se possiamo dire che fino ad oggi siamo riusciti a portare avanti uno sviluppo equilibrato e rispettoso dell'ambiente. Tra l'altro il dibattito proposto dalla Fiera si inserisce in un momento molto importante per la nostra città, perché stiamo ridiscutendo una variante al Piano regolatore generale con cui riqualificare il patrimonio urbano esistente senza andare ad intaccare ancora il nostro territorio”.
Nei giorni successivi la Fiera proseguirà poi con una serie di iniziative, tra conferenze, tavole rotonde e mostre (esposizione di proposte e soluzioni eccellenti, in Italia e in Europa, di nuovi quartieri sostenibili, recupero urbano dolce e rivitalizzazione dei centri urbani).
Altro tema caldo è la cooperazione internazionale, da ripensare tenendo conto delle nuove necessità di un mondo che deve confrontarsi con un modello economico occidentale non più sostenibile a livello planetario. Partirà da qui la riflessione al centro dell'incontro “La giusta misura nell'interdipendenza globale. Un'altra idea di cooperazione”, in programma nel pomeriggio di venerdì 9 ottobre. Ad impreziosire il dibattito – al quale parteciperà tra gli altri anche l'economista ambientale e saggista di fama internazionale Guido Viale - ci sarà la testimonianza di Anastasia Pavlovna Tolzina e Jon Isak Lyngman Gaelok, rappresentanti rispettivamente dei Chanti del nord-Sibera e dei Sami della Svezia del nord, due popoli indigeni del nord Europa.
Tornando dal pubblico al personale, sabato 10 si discuterà di “giusta misura” nella vita di ognuno e, insieme ad un gruppo di giovani italiani e tedeschi coordinati dal sociologo Peter Kammerer, di come trovare questa nuova linea guida dei propri comportamenti in un mondo “fuori misura”. Infine domenica 11 ottobre, come tradizione, verrà celebrato il vincitore del Premio Alexander Langer 2009, l'iraniana Narges Mohammadi, premiata per il proprio impegno per un “Altro” Iran.
“Anche in questo caso – conclude Schibel - ci troviamo nel pieno di un'attualità che non cercavamo né ci aspettavamo, visto che il premio Langer è stato assegnato a gennaio, quando la situazione dei diritti umani in Iran non era ancora sotto i riflettori dei media”.
La vicenda della Mohammadi - che non sarà presente perché privata del passaporto dal suo governo e che sarà rappresentata a Città di Castello da Nargess Tavassolian, figlia del premio nobel per la pace 2003 Shirin Ebadi - servirà da spunto per ragionare di 'solidarietà sostenibile', cioè di come riuscire a mantener alta l'attenzione su una tematica di così grande importanza anche quando l'interesse dei media comincerà inevitabilmente a scemare.
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