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La Camera dei Deputati ha dato il via libera definitivo al decreto correttivo del dl anti crisi contenente le norme sullo scudo fiscale. Tra le altre misure del provvedimento anche le correzioni sulla Corte dei Conti, la restituzione a Stefania Prestigiacomo delle sue competenze in materia di energia e le modifiche alle disposizioni sulla nomina del commissario straordinario per il Ponte sullo Stretto di Messina. Il vero cuore del provvedimento è però lo scudo fiscale. La CGIL da giorni sottolinea l’ingiustizia di questo provvedimento e, dopo l’approvazione a Montecitorio, è stato il segretario generale, Guglielmo Epifani, ad intervenire sul tema. “Il giudizio della CGIL è estremamente negativo - ha detto -: è una scelta molto grave, una vera offesa per i contribuenti onesti”. Ma soprattutto, ha rincarato il leader sindacale, “è insieme un condono e un’amnistia, con l’aggravante dell’anonimato che - secondo Epifani - insieme all’impunità per il falso in bilancio e di altri reati penalmente perseguibili, costituisce l’aspetto peggiore del provvedimento: è sbagliato premiare in questo modo chi ha infranto la legge”. Inoltre, ha denunciato, “grazie all’anonimato di fatto scompare il confine tra capitali leciti, anche se illegalmente esportati, e capitali illeciti tout court. La norma va in senso esattamente contrario alla lotta dall'evasione fiscale, senza contare che l'aliquota applicata (dall’1 al 5%) è francamente insignificante rispetto a quella stabilita in altri paesi che hanno adottato un analogo provvedimento senza peraltro prevedere alcuna garanzia di anonimato”. Per Epifani insomma “l'approvazione dello scudo fiscale è veramente una brutta pagina”. L'operazione scudo fiscale-ter è partita il 15 settembre scorso ed ecco come si concretizzerà dopo il via libera. SALVACONDOTTO. Il rimpatrio o la regolarizzazione si perfezionano con il pagamento dell'imposta e non possono in ogni caso costituire elemento utilizzabile a sfavore del contribuente, in ogni sede amministrativa o giudiziaria, civile, amministrativa ovvero tributaria, in via autonoma o addizionale. FALSO IN BILANCIO. Chi deciderà di aderire allo scudo fiscale pagando l'imposta prevista del 5% sulle somme che verranno rimpatriate vedrà estinti gli effetti penali per una serie di reati tributari, tra cui il reato di falso in bilancio, quando questi siano stati commessi per eseguire o occultare reati tributari. Tra questi ci sono: la dichiarazione fraudolenta, l'infedele dichiarazione, l'omessa dichiarazione, l'occultamento o la distruzione di documenti contabili, la falsità materiale connessa da privati, la falsità ideologica commessa da privati in atto pubblico, la falsità in notificazioni in scrittura privata, l'uso di atto falso, la soppressione di istruzione o occultamento di atti veri. PROCEDIMENTI IN CORSO. Chi ha procedimenti in corso alla data del 15 settembre 2009 non potrà beneficiare degli effetti dello scudo. La data del 15 settembre è stata indicata dall'Agenzia delle Entrate. SEGNALAZIONE ANTIRICICLAGGIO. Nel testo approvato si legge che intermediari e professionisti non sono tenuti a segnalare ai fini antiriciclaggio le operazioni sospette. Per il governo tuttavia l'obbligo di segnalazione resta nel caso in cui gli intermediari sappiano, sospettino o abbiano motivi ragionevoli per ritenere che le attività oggetto delle medesime procedure siano frutto di reati diversi da quelli per i quali si determina la causa di non punibilità. TEMPI. Si riduce da sette a tre mesi (il termine ultimo è fissato al 15 dicembre 2009 e non più al 15 aprile 2010) la finestra per poter fare domanda di rimpatrio o regolarizzazione delle somme detenute all'estero. Obiettivo del governo è quello di anticipare gli incassi al 2009. IMPRESE ESTERE. Anche per le imprese estere controllate ovvero collegate in Paesi che consentono un adeguato scambio di informazioni possono fare rimpatrio o regolarizzazione. In tal caso gli effetti si producono in capo ai partecipanti nei limiti degli importi delle attività rimpatriate ovvero regolarizzate. CORTE DEI CONTI. Parziale marcia indietro sulle norme contenute nel dl anticrisi. Rispetto ai paletti all'azione dei magistrati contabili, non si interviene più sul danno erariale, mentre per quanto riguarda il danno d'immagine si può contestare solo a chi ha subito una condanna penale definitiva e il pm contabile può agire solo in presenza di notizia di danno “specifica” e “concreta” (e non già “specifica” e “precisa” come previsto dal dl manovra), vengono fatte salve le fattispecie direttamente sanzionate dalla legge e l'esistenza della notizia di danno assume rilevanza per l'avvio dell'istruttoria. Inoltre si elimina il riferimento al fatto che l'attività del pm contabile debba essere circoscritta ai soli casi in cui il danno sia stato cagionato per dolo o colpa grave.   MINISTERO AMBIENTE. Viene restituito al ministero dell'Ambiente il ‘concerto’ (con il ministero delle Infrastrutture e della Semplificazione) sugli interventi urgenti nel settore della produzione di energia, comprese le centrali nucleari. PONTE DI MESSINA. Il dl anticrisi nominava commissario straordinario per la realizzazione del ponte l'amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci, con l'obiettivo di riavviare le procedure per la realizzazione dell'opera. Nel decreto approvato oggi si conferma la scelta di un commissario ma si rinvia a un decreto la scelta del nome. Un decreto che è stato emanato ai primi di agosto e che ha conferito a Ciucci l'incarico. Condividi