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Perugia ''è una città laica nelle istituzioni e profondamente religiosa nello stesso tempo''. Lo ha detto il sindaco di Perugia Wladimiro Boccali nel suo saluto ufficiale al nuovo vescovo dal palco di Piazza 4 novembre, tra la fontana maggiore e la cattedrale. ''La accogliamo - ha esordito - con il calore di cui sono capaci i perugini, un calore che traspare dalla loro sobrietà, e nello stesso tempo con la solennità che questo avvenimento, così importante nella vita della nostra comunità, merita. Non è, però, un saluto rituale. L'Amministrazione comunale perugina le esprime vicinanza e affetto; le offre la più convinta collaborazione, nel solco dei rapporti tra Comune e Archidiocesi; le augura di svolgere la sua opera con soddisfazione. Lei - ha detto ancora Boccali - trova una città antica, bella, civile. Una città di pace, di dialogo e di diritti. Una comunità che crede nella solidarietà e nell'integrazione di chi arriva da paesi lontani. I suoi cittadini partecipano con attenzione alla vita pubblica e guardano con interesse a quanto accade oltre i loro confini. Perugia è luogo di incontro tra genti diverse per lingua, costumi, nazionalità. E' uno spazio aperto, che vogliamo nello stesso tempo ordinato e libero da steccati. E' una comunità - ha sottolineato il sindaco - che vuole difendersi dai pericoli di degrado che ne minacciano, qui come altrove, la civile coesistenza. Contro questi rischi, ha forti anticorpi da contrapporre, a partire dalla tenuta della famiglia. Il Comune, per quanto gli compete, vuole svolgere per intero e senza incertezze il suo ruolo''. ''Noi - ha proseguito il sindaco - crediamo nella distinzione dei ruoli e nello stesso tempo lavoriamo insieme per dare risposte ai problemi di chi ha più bisogno di ricevere aiuto e conforto. Lei trova una realtà diffusa di associazioni, istituzioni, gruppi e singoli cittadini, del mondo laico e religioso, che hanno creato e continuano a tessere una rete di relazioni, interventi, azioni di sostegno e solidarietà. E' una realtà preziosa, soprattutto in questa fase di difficoltà, che presenta rischi di impoverimento materiale, di marginalità, di lacerazioni sociali. Il suo arrivo - ha detto Boccali - è fonte di speranza per tutta la città, non soltanto per la comunità dei credenti. Dal Comune, tradizionale depositario dell' autorità civile, troverà, come il suo predecessore, Monsignor Chiaretti, disponibilità, porte sempre aperte, interesse a ragionare insieme sul bene della città. Noi crediamo - ha concluso - che il nostro lavoro debba ispirarsi al principio del non appagamento, caro a politici ed educatori, ovvero che debba prevalere sempre la volontà di mettersi in discussione. Siamo convinti che il bene comune, l'interesse generale della città, possano giovarsi del desiderio di comprendere, in uno spirito positivo di apertura e solidarietà''. Condividi