Ad una giornata tutta rosa, quella passata, per le umbre di Lega Pro, ha fatto seguito oggi un giornata amara per la maggior parte di loro. Al termine dei giochi possono infatti gioire pienamente solo i biancorossi perugini che hanno messo sotto al Curi, sia pure di misura, il Viareggio (1-0 il risultato), compagine che i grifoni sono tornati ad incontrare dopo 60 anni.
Ora possono dire di aver compiuto fino in fondo il loro dovere sfruttando al massimo le due gare interne che il calendario aveva loro assegnato, portando a 4 la serie di vittorie consecutive che li ha rilanciati nelle parti alte della graduatoria. Ora i grifoni sono saliti con 14 punti al terzo posto di una classifica che li vede appaiati al Lumezzane, reduce oggi da un pareggio interno (0-0) con la Cremonese che occupa invece la seconda piazza con 16 punti, ad una sola lunghezza dalla capolista Novara.
Certo, ora i grifoni sono attesi ad un ciclo impegnativo che inizierà gia domenica prossima a Cremona. Il fatto, però, che anche oggi i bianco rossi abbiano destato un'ottima impressione - davanti ad una squadra giovane e che nel complesso non ha demeritato difendendosi con ordine - presentandosi ben disposti sul campo e capaci di creare molte occasioni da rete, fa ben sperare. Una compagine compatta e sicura delle sue possibilità, che non si è fatta prendere dalla fretta di mettere al sicuro il risultato, aspettando pazientemente l'occasione giusta. Certo il risultato poteva essere più rotondo, considerato anche che ancora una volta al Perugia è stato negato un rigore apparso ai più netto. Che dire? Gli arbitri non se la sentono proprio di assegnare un penalty a favore dei grifoni che da un tempo ormai incalcolabile sono al digiuno da questo punto di vista.
Questo ci fa dire che anche la Cremonese non può stare tranquilla dovendo affrontare una squadra in salute e capace, quindi, di compiere l'impresa. Una squadra cresciuta poco a poco e che ha preso coscienza delle due possibilità, che comincia a far sognare i suoi sopporters che, nel breve volgere di un mese, sono balzati dalle "stalle" della bassa classifica, alle "stelle" del vertice.
Se si considerà poi che il Perugia ha subito una penalizzazione di un punto, la posizione dei grifoni dopo l'incerto avvio di campionato poteva essere ancora migliore. Infatti si troverebbero oggi a 15 punti, tanti quanti ne conta la Ternana che è invece incappata nella seconda sconfitta stagionale sul terreno di un Pescara (2-1 il risultato) che ha così appaiato le fere al secondo posto e a 15 punti, in compagnia della corazzata Verona che ha da parte sua affondato il Potenza (0-2) lontano dalla mura amiche.
Non disperino, comunque, i tifosi rossoverdi, visto che, se per il Perugia si avvicina una fase difficile, la loro squadra l'ha invece portata felicemente a compimeno (i 15 punti nel carniere costituiscono un insperato e prezioso bottino), per cui c'è da attendersi che già domenica prossima, al Liberati con il Pescina, potranno riprendere speditamente il loro cammino. E poi la Ternana ha dovuto affrontare oggi una delle massime candidate alla promozione, squadra ricca di un organico di prim'ordine che Cuccureddu è stato capace di amalgamare nel migliore dei modi, come dimostrato dai 20 minuti "terribili" nel corso dei quali le individualità della squadra abruzzese hanno fatto la differenza. Poi i pescaresi si sono chiusi a difesa del risultato, rendendo vani i tentativi ternani di riequilibrare il punteggio.
Sconfitti, sempre in trasferta, anche i falchetti folignati ((2-1 a Monza) che si sono fatti raggiungere a 8 punti dai loro avversari. La posizione di metà classifica dei falchetti non è ancora preoccupante, ma comincia a farsi seria per cui occorre urgentamente che i bianco celesti ricomincino a fare punti anche lontano dal terreno amico, oltre a non commettere più distrazioni interne e questo già da domenica prossima quando dovranno ospitare al Blasone un Arezzo che ha assolutamente bisogno di un risultato utile per non farsi staccare troppo dalle quadre che vanno per la maggiore così da poter sperare di soddisfare ambizioni che all'inizio del campionato non nascondeva di avere.
Il Foligno è squadra giovane alla quale fa difetto l'esperienza, ma ha il dovere, se punta veramente ad una salvezza tranquilla, di rinunciare ai tanti complimenti ricevuti per il gioco brillante che ha saputo sin qui dimostrare. Complimenti che non compensano minimamente una scarsità di risultati che ha immiserito la loro classifica (1 punto nelle uiltime 4 partite è media di assoluta retrocessione), perciò da oggi in poi dovrà badare più alla concretezza.
Stessa cosa si può dire, in seconda divisione, per il Gubbio che è incappato nella quarta sconfitta casalinga consecutiva. Ora i rosso blu stanno scivolando, con appena 8 punti, dopo 7 turni, nella parte bassa della graduatoria ed anche se la sconfitta odierna, per 1-2, teoricamente ci può stare, essendo maturata contro la capolista Lucchese che continua a macinare i suoi avversari, avendo incamerato ben 17 punti sui 21 disponibili, occorre che da adesso in poi gli eugubini si facciano più opportunisti.
Oggi, per esempio, dopo essere passati in svantaggio al 19° del primo tempo, erano prontamente riusciti a rimediare al 22°, usufruendo di un giusto calcio di rigore. Poi, nella ripresa, dopo aver tentato il colpaccio, anziché badare a riportare a casa un punticino quanto mai utile per la loro scarsa classifica, si sono fatti infilzare sul finire subendo un contro penalty altrettanto indiscutibile a solo due minuti dal termine dell'incontro.
Un punto perso che si spera i rossoblu non debbano rimpiangere troppo al termine della stagione.
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