PERUGIA - L’Italia dei Valori Umbria, dopo l’incontro con il Presidente Antonio Di Pietro che si è tenuto alla Sala dei Notari di Perugia domenica 27 settembre alle, continua sulla strada dei lavori dei dipartimenti tematici come fase programmatica in vista delle prossime elezioni Regionali. Il 2 ottobre alle ore 9,30, presso la Sala del Consiglio Provinciale, si è così tenuto un incontro sul tema obiettivo salute: ricerca, innovazione e servizi sanitari.
All’incontro, coordinato dal fiduciario regionale Paolo Brutti, hanno partecipato l’assessore alla Provincia di Terni Marcello Bigerna, che ha fatto gli onori di casa, il vice presidente della Provincia di Perugia Aviano Rossi, il coordinatore del Dipartimento Welfare IdV Umbria Federico di Bartolo ed il direttore della Cardiochirurgia di Terni Alessandro Pardini.
Il problema ampiamente dibattuto è quello relativo alle strategie di sostenibilità del Servizio Sanitario Pubblico, quando i costi della sanità stanno aumentando da più di 10 anni, a livello nazionale, di più del 6% annuo. "A fronte di un immobilismo della politica nazionale sul tema, probabilmente strategico per far arrivare il sistema pubblico al collasso per poi lasciare spazio al privato, - si legge in una nota - l’Italia dei Valori ha manifestato la propria preoccupazione per la sostenibilità del Servizio Sanitario Regionale, in assenza di progetti e strategie concrete. Quello che è ancora uno dei migliori esempi di servizio sanitario, non può essere abbandonato ad una logica di caduta libera o di stasi di fine mandato".
"Essendo ormai documentati gli effetti sulla salute e sulla spesa relativamente al modello sanitario che si adotta - si dice ancora -, dobbiamo capire che cosa fare dopo aver pensato al rinnovamento della spesa ospedaliera che se da una parte consente di avvalersi del consistente miglioramento della logistica, non ha certo migliorato i problemi di duplicazione dei servizi, di definizione di un progetto di specializzazione degli ospedali, di incremento delle attività territoriali che solo raramente sono riuscite a garantire una assistenza h.24 e che proprio in questo periodo conoscono un serio arretramento della disponibilità di servizi".
Dibattuto è anche il modello di SSR costruito su 6 Aziende Sanitarie, ritenuto ormai sproporzionato rispetto al fabbisogno di ottimizzazione, la proliferazione di punti di erogazione di servizi territoriali secondo una logica di campanile e non di offerta di un servizio continuativo, la scarsità di posti letto di ospedale di comunità, molto meno costosi e molto più efficienti dell’uso improprio dei letti di ospedale che peraltro.
È il Chronic Care Model, modello di stratificazione del rischio sanitario, che afferma come a fronte della casistica appropriata di casi che dovrebbero afferire all’Ospedale (1-5% dei malati), che si allocano allo stesso circa il 60-70% delle risorse.
Le proposte dell’Italia dei valori sono quelle che, in un contesto di crisi economica e di de-finanziamento del SSN, consentano ancora di garantire equità, continuità, ed omogeneità di accesso ai servizi. Sul fronte della razionalizzazione dei servizi, è ormai indispensabile la riduzione delle aziende sanitarie ed il superamento delle duplicazioni di reparti specialistici ospedalieri, per liberare risorse a favore di una maggior quantità di posti letti di Ospedale di Comunità, di un potenziamento dell’assistenza domiciliare, nonché di attuazione della Casa della Salute come modello di servizio territoriale meno disseminato a livello territoriale, ma più ricco di servizi: ambulatori Infermieristici, servizi della salute mentale, servizi sociali, specialistica ambulatoriale, diagnostica, riabilitazione attrezzata, consultorio e percorso nascita, servizi della prevenzione, con la presenza e collaborazione dei Medici di medicina Generale e dei Pediatri di Libera Scelta. La logica è quella di portare l’assistenza a casa dei pazienti e non dei pseudo-ambulatori davanti a casa.
L’auspicio, peraltro condiviso dal Vice Presidente della Provincia di Perugia Rossi e dal Presidente della Provincia di Terni Feliciano Polli, è che per superare la logica di campanile, la programmazione sanitaria regionale possa avvalersi del contributo anche delle amministrazioni provinciali.
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