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''La piazza ideale per rientrare nel mondo del calcio? Ce ne sono tante. Mi piacerebbero Verona o Bologna''. La ha dichiarato Luciano Gaucci, ex patron del Perugia, in un'intervista rilasciata al Corriere dell'Umbria. 'Big Luciano', superati i propri guai giudiziari, sembra intenzionato a rientrare nel mondo del calcio. ''Non voglio però parlare di contatti - ha aggiunto - perché poi si sanno e non si avverano mai. Non so quale piazza scegliere: Bologna è più importante, perché c'è una squadra sola, è più grande la città, la società ha una storia gloriosa alle spalle. Ancora mi rammarico per non avere preso il Genoa''. ''Quello - ha concluso Gaucci - ritengo sia stato l'errore più grosso''. Nell'intervista a puntate concessa al 'Corriere dell'Umbria' Luciano Gaucci oltre a indicare il nome dei club su cui punterebbe in caso di rientro nel calcio (Bologna o Verona), si spinge a dire su chi punterebbe come allenatore: Marco Materazzi. ''Per me diventerà anche un ottimo allenatore''. L'ex patron del Perugia attacca poi il ct azzurro Marcello Lippi perché non convoca più l'attuale difensore dell'Inter, ed ex idolo dei tifosi umbri ai tempi del Perugia 'Cosmico'. ''Sono incavolato con Lippi - dice Gaucci -: Materazzi ti ha fatto vincere il Mondiale, ma vuoi essergli riconoscente? Anche se non lo vuoi far giocare, almeno convocalo. Invece è l'unico che non chiama, e ancora dà fiducia a Cannavaro''. Gaucci ricorda di quando aveva praticamente preso Maradona per il Perugia, per riportare l'argentino in Italia dopo l'esperienza nel Siviglia, e di quando voleva far giocare una donna nella squadra umbra, nella serie A maschile: ma non sarebbe stata la tedesca Birgit Prinz. ''L'avevo presa, ma hanno cambiato il regolamento pur di non farla giocare - rivela Gaucci -. Era alta due metri, bionda, norvegese, campionessa del mondo..L'ho vista giocare e mi sono detto 'questa salta in testa a tanti uomini. Hanno cambiato le norme per non permettermi di tesserarla. Vi rendete conto?''. C'è poi anche un retroscena: come mai Gaucci, che era vicepresidente della Roma ai tempi della presidenza Viola, non acquistò il club alla morte del presidente del secondo scudetto dei giallorossi? ''E' andata così - è la risposta -: io mi recai da Geronzi, accompagnato da Petrucci e dal presidente della federazione Matarrese. Siamo andati da Geronzi a trattare l'acquisto, ero disposto a comprare. Ma lui mi disse 'purtroppo la Roma non te la posso dare, perché i figli di Viola hanno ricevuto l'ordine dal padre di non vendere a te'. Perché questa gelosia nei miei confronti? A Roma conoscevo tutti, Andreotti e tutti i politici, e questo a Viola questo dava molto fastidio''. Condividi