''Una ingerenza e una pressione impropria verso l'assemblea legislativa e verso la libertà di valutazione e di scelta dei consiglieri regionali dell'Umbria, portata avanti utilizzando la loro posizione e della loro influenza sui cittadini'': così Stefano Vinti, capogruppo Prc in Regione, critica la presa di posizione dei vescovi umbri sulla proposta di legge di iniziativa popolare sulla famiglia.
Durante i lavori di stamani della terza commissione del consiglio regionale in cui è stato avviato il confronto sulla stessa proposta, Vinti ha sottolineato che ''la legge può andare in aula anche martedì prossimo ma non si possono monopolizzare i lavori della commissione solo su questo argomento. Deve essere valutata con molta attenzione la possibilità, per la commissione, di modificare ed emendare una legge di iniziativa popolare andando così potenzialmente ad incidere sulla reale volontà dei proponenti e di chi l'ha redatta''.
Vinti, nello specificare di essere ''favorevole ad uno Stato laico in cui l'influenza delle religioni non interferisca con le scelte delle istituzioni democratiche'', ha precisato che questa proposta di legge ''non può incidere sul percorso dell'altra proposta, quella per il riconoscimento delle coppie di fatto, sottoscritta anche da me: il concetto di famiglia deve essere declinato al plurale secondo le modalità con cui le persone che si amano decidono liberamente di condividere la propria vita''.
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