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PERUGIA - ''No money no declaration'' (niente soldi niente dichiarazioni) ha affermato con un tono scherzoso ma deciso e con un inglese non precisissimo uno dei nuovi inquilini dell'appartamento sottostante a quello dell'omicidio di Meredith Kercher, che oggi pomeriggio, rincasando, ha trovato ad attenderlo i giornalisti. Occhi celesti, fisico robusto, un paio di jeans e una t-shirt blu e rossa con il numero nove stampato sulle spalle e la scritta 'Espana' sul davanti, il giovane, uno studente, probabilmente spagnolo, non ha voluto parlare con i giornalisti. Sa che il casolare dove ha scelto di vivere a Perugia e' lo stesso noto perche' nell'abitazione del piano di sopra (ancora vuota ma che potrebbe essere affittata a breve) la notte tra il primo e il due novembre del 2007 era avvenuto il delitto della studentessa inglese. Omicidio per il quale e' in corso davanti alla Corte d'assise di Perugia il processo a Raffaele Sollecito e Amanda Knox e per il quale e' stato gia' condannato a 30 anni con rito abbreviato l'ivoriano Rudy Hermann Guede. Secondo quanto confermato dal titolare dell'agenzia immobiliare che si sta occupando per conto della proprietaria di affittare l'immobile, a vivere da qualche giorno nella casa sottostante a quella dell'omicidio sono tre studenti, come era successo fino al 2 novembre del 2007, quando a dividersi l'appartamento erano tre giovani tra cui il fidanzato di Mez. Il nuovo inquilino probabilmente si deve ancora sistemare in casa perche' oggi pomeriggio quando e' entrato aveva con se' una valigia celeste, uno zaino, due buste e una borsa, forse contenente un computer, che ha portato all'interno. Con i giornalisti che hanno provato ad avvicinarlo mentre apriva il cancello della villetta non ha voluto parlare. Per farlo ha chiesto scherzosamente tremila euro: ''no money no declaration. I want three thousand euro''. Il giovane e' rimasto in casa per pochi minuti, ha dato uno sguardo all'esterno per vedere se i giornalisti erano ancora presenti e poi e' uscito nuovamente. Seguito dai cronisti si e' recato all'internet point della vicina via Pinturicchio, lo stesso dove spesso si recavano anche Meredith e Amanda. Ad attenderlo c'erano delle amiche, anche loro probabilmente spagnole. Per una ventina di minuti e' restato al computer, poi insieme alle tre ragazze e tornato a casa chiudendo dietro di se' il cancello. Anche in questo caso nessuna parola con i giornalisti ma soltanto qualche sorriso. Apparentemente infastidito e nello stesso tempo divertito dalla curiosita' dei media il giovane e le tre amiche hanno aperto la porta dell'appartamento e hanno portato all'esterno un tavolo e delle sedie. Poi si sono seduti tranquillamente chiacchierando e bevendo un caffe'. Parcheggiata davanti alla ''casa del delitto'' c' era una autovettura bianca, con all'interno una cartina della Spagna. Condividi