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PERUGIA - Per sapere se i 18 indagati nel procedimento riguardante gli appalti del Minimetro verranno rinviati a giudizio o prosciolti bisognerà attendere il 16 ottobre. Il gip Paolo Micheli ha infatti aggiornato l'udienza a quella data, quando vi saranno le repliche del pm, Sergio Sottani, e degli avvocati della difesa. Secondo l'accusa tutto "l'imbroglio" si baserebbe su una sorta di gioco di scatole cinesi messo in piedi per poter affidare ad imprese "amiche" lavori che non non potevano essere subappaltati. In sostanza il consorzio "Umbria Domani", che aveva vinto la gara, avrebbe dovuto costruire il MiniMetrò di Perugia esclusivamente con le proprie risorse. E' su questa ipotesi che si basa, dunque, la richiesta formulata dal pm, Sergio Sottani di rinvio a giudizio di 18 persone per il reato di truffa ai danni dello Stato e turbativa d'asta. La replica unanime delle difese è invece che si è trattato di procedure pienamente legittime e trasparenti applicate a lavori che sono stati eseguiti a regola d'arte e addirittura in anticipo sui tempi previsti. Quanto mai esplicito al riguardo l'avvocato Luciano Ghirga,della difesa della "Carini-Tecnostrade" che ha affermato: "sentire minata alla radice un'opera così importante, nei tempi e nei termini, da imprese cittadine note a tutti da anni è da respingere, non solo a livello processuale". Anche per Nicola Miriano, avvocato della difesa Tizzi-Mantelli - "Non vi è stata alcuna condotta artificiosa, non si è registrata induzione di errore da parte delle autorità ministeriali e quindi i corrispettivi che sono stati versati rappresentano l'ultile per le attività concretamente svolte". Condividi