Sono state depositate le motivazioni con le quali il gup di Perugia ha condannato Giampaolo Properzi a 14 anni e otto mesi di reclusione, con il rito abbreviato, per avere ucciso con una coltellata a un fianco Concetta Genta, 31 anni. Un delitto avvenuto nell'aprile del 2008 a Foligno.
La sentenza venne emessa l'11 marzo del 2009. In 23 pagine di motivazione il gup - secondo quanto si è appreso - sostiene che l'omicidio sarebbe scaturito da una situazione tesa legata a questioni immobiliari. La Genta viveva infatti in affitto in un appartamento di Properzi.
L'uomo, 65 anni, accusato di omicidio volontario, è agli arresti domiciliari con la possibilità di lasciare la sua casa in orari prestabiliti. Ha sempre negato di avere voluto uccidere la Genta che - è emerso dalle indagini – colpì nel ristorante da lui gestito. La madre della vittima, Patrizia Genta, si è costituita parte civile nel processo, rappresentata dall'avvocato Giovanni Picuti. Recentemente la donna si era anche rivolta al ministro della Giustizia Angelino Alfano per protestare contro la concessione a Properzi degli arresti domiciliari e del beneficio di potere lasciare l'abitazione.
''Non mi soddisfano le ragioni che hanno indotto il gup di Perugia a disattendere la requisitoria del pm, che aveva chiesto 30 anni di reclusione'': a dirlo è l'avvocato Giovanni Picuti, che rappresenta come parte civile la madre di Concetta Genta, commentando le motivazioni della condanna inflitta a Giampaolo Properzi. ''L'iter logico e giuridico adottato dal giudice - ha sostenuto il legale - non è condivisibile, sia in ordine alla ricostruzione della dinamica omicidiaria, che in ordine alla riconosciuta equivalenza tra le circostanze attenuanti ed aggravanti il reato. I motivi a sostegno di tanta indulgenza sono particolarmente deboli. Spero che la procura della Repubblica presso il tribunale e la procura generale impugnino la sentenza, reiterando le richieste di pena prospettate dal pm di udienza''.
''Ora che la competenza spetta alla Corte di appello - ha sostenuto ancora l'avvocato Picuti - rinnoverò la richiesta di sequestro dei beni del Properzi, già avanzata dai colleghi che mi hanno preceduto e inspiegabilmente respinta. Le esigenze cautelari permangono - ha concluso il legale di parte civile - e mi auguro che la stessa Corte si pronunci anche sull'attuale status del condannato, che è libero di circolare per la città, come segnalato al Ministro Alfano''.
Per leggere la lettera della madre di Concetta Genta al ministro Alfano clicca qui:
http://www.umbrialeft.it/node/22939
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