Assemblea molto partecipata ieri a Gubbio sulla vicenda Sirio Ecologica, azienda del settore smaltimento rifiuti attualmente in stato di fallimento. La Cgil, insieme alla Rsu e con la presenza di circa 40 lavoratori dell'azienda (che complessivamente ha ancora 64 dipendenti), ha voluto fare il punto della situazione ed analizzare lo stato degli ammortizzatori sociali attivati. E' su questo che si concentra infatti la preoccupazione maggiore dei lavoratori che da 5 mesi non percepiscono l'indennità di cassa integrazione, a causa dell'annosa lentezza degli ammortizzatori in deroga. Inoltre, a breve scadrà anche il Fondo di solidarietà alimentato dalle Istituzioni proprio per garantire un minimo sostegno al reddito dei lavoratori, che hanno espresso in modo chiaro la necessità di rinnovarlo per un altro anno. Resta inoltre forte più che mai l'incertezza sul futuro dell'azienda. “Sappiamo che il curatore fallimentare ha in mano delle lettere d'intenti di alcuni imprenditore - spiega Renzo Basili, segretario generale della Filcem Cgil di Perugia – queste manifestazioni d'interesse devono arrivare al più presto al tavolo istituzionale creato appositamente per la Sirio, in modo da chiudere la partita il prima possibile e restituire un futuro certo ai lavoratori”. Per Basili, la Regione deve attivarsi velocemente, perché “purtroppo i tempi delle Istituzioni non sono minimamente compatibili con le condizioni reali dei lavoratori e delle loro famiglie”. Infatti, a fine 2009 i lavoratori della Sirio non potranno più beneficiare di alcun ammortizzatore per la loro sostenibilità e non disporranno dunque di nessuno strumento che possa accompagnarli agevolmente nel loro reinserimento nel mercato del lavoro. Per questo la Cgil, insieme alla Rsu e ai lavoratori della Sirio, chiede in tempi strettissimi “un incontro tra curatore fallimentare e agenzie regionali” (Sviluppumbria e Gepafin). L'esasperazione è infatti ormai al limite, e i lavoratori sono pronti a mettere in atto “anche iniziative eclatanti nei confronti delle istituzioni locali” qualora non dovessero avere le risposte attese. Infine, la Cgil torna a ribadire che “i lavoratori non possono e non devono essere utilizzati strumentalmente dalle imprese per i loro scopi” e chiede dunque alla Regione un impegno anche su questo versante per “smascherare questa condizione intollerabile”. Condividi