Minimetro_0.jpg
Il giorno della verità per quanto riguarda l'affaire del minimetrò perugino potrebbe essere oggi, quando si dovrebbe sapere se 17 persone fra tecnici e imprenditori della Minimetrò Spa verranno o meno rinviate a giudizio. Nella sua requisitoria di ieri il pm Sergio Sottani ha chiesto che vengano giudicati per truffa ai danni dello Stato e turbativa d'asta. La giornata di oggi vedrà protagoniste in primis le difese, che presenteranno le loro memorie, poi toccherà alla controrequisitoria del pm. L'ultimo passaggio sarà la decisione del giudice per l'udienza preliminare Paolo Micheli. LA VICENDA Nei guai come detto erano finiti in 17 tra tecnici e imprenditori. Quasi tutti perugini delle società che fanno capo a Umbria Domani, la componente privata che detiene il 20 per cento della Minimetrò Spa. In parole povere, secondo il pm Sottani il Comune delegò ai privati la costruzione dell'opera e quelle aziende, non avendo le potenzialità per realizzarle, si consorziarono nella Umbria Domani subappaltando poi i lavori ad altre aziende commettendo così una truffa ai danni dello Stato. Cioè ai danni del co-finanziatore dell'opera. "Con artifizi e raggiri - scrisse a suo tempo Sottani - consistiti nel far credere di avere reale capacità e intenzione di eseguire le opere civili per la realizzazione del minimetrò, costituendo a tal fine una società a responsabilità limitata, inducevano in errore il ministero dell'Economia e dei Lavori Pubblici, ente finanziatore tramite il Comune di Perugia, per un importo di 40 milioni subappaltando o affidando le opere civili ad altre ditte con gare informali al ribasso eludendo i limiti consentiti dalla legge". Condividi