PERUGIA - ''La scuola dovrebbe educare al pluralismo, compreso il pluralismo informatico'': e' quanto sottolinea l'assessore all'istruzione e formazione della Regione Umbria, Maria Prodi, in merito al progetto 'scuola digitale' per la diffusione delle nuove tecnologie annunciato dai ministri dell'Istruzione, Mariastella Gelmini e della Pubblica amministrazione e l'Innovazione, Renato Brunetta.
''Mentre i governi piu' illuminati combattono le posizioni monopolistiche o eccessivamente dominanti a favore di un mercato ampio - afferma l'assessore regionale - i ministri Gelmini e Brunetta sottoscrivono un accordo esclusivo con Microsoft per fornire strumenti informatici alle scuole italiane. Anche se formalmente la scelta del soggetto coinvolto nell'accordo fosse ineccepibile dal punto di vista legale, ci si domanda se sia corretto supportare un solo soggetto su una materia cosi' delicata come quella che veicola e produce conoscenza. Ci si chiede se introdurre nelle scuole solo 'software' proprietario, e di un solo proprietario, educhi cittadini autonomi o consumatori dipendenti''.
''La Regione dell'Umbria - ricorda Prodi - ha realizzato una importante azione formativa nelle scuole a favore del 'software' libero, e procedera' ad una ulteriore fase di messa a disposizione di tutti i ragazzi di software 'open source'. Il software libero permette minori costi e migliore utilizzo dei computer a disposizione dei ragazzi e delle scuole''.
Dello stesso parere è anche il consigliere regionale dei Verdi Civici, Oliviaro Dottorini, secondo il quale "Firmando i protocolli con la multinazionale è Brunetta a dare il cattivo esempio".
“Mentre i maggiori governi europei e quello americano - argomenta Dottorini - portano avanti progetti di sviluppo di software a codice aperto e investono nella formazione di insegnanti capaci di usare software libero, il governo italiano, e in particolare i ministri Gelmini e Brunetta, si ostinano a realizzare protocolli d’intesa con Microsoft, multinazionale già pesantemente multata dall’Unione Europea e dalla giustizia americana per abuso di posizione dominante. Una sbavatura imperdonabile per chi vorrebbe far credere di essere il fustigatore indomito degli sprechi nella pubblica amministrazione”. Con queste parole il capogruppo dei Verdi e civici in Consiglio regionale Oliviero Dottorini commenta la notizia dell’avvio del progetto “Scuola digitale”, che vedrebbe coinvolti tra gli altri il Governo italiano e Microsoft.
Spiega Dottorini che “il governo farebbe bene a prendere esempio da quelle Regioni, Umbria in testa, che hanno puntato sul software libero e finanziano microprogetti dedicati a scuole ed enti locali, risparmiando denaro pubblico e promuovendo lo sviluppo dell’imprenditoria informatica locale, invece di sperperare denaro pubblico e arricchire una multinazionale del software che opera per soli fini speculativi e fa leva sul pesante ritardo che l’Italia accusa in campo informatico e di ammodernamento della pubblica amministrazione. La nostra Regione grazie alla legge 11 del 2006 – spiega l’esponente dei Verdi e Civici che ha proposto questa legge - è sempre meno legata al colosso dell’industria Microsoft, e sempre più attiva nell’adottare software di cui si conosca il codice e si possa essere sicuri del reale funzionamento, senza incorrere in cattive sorprese e violazioni alla legge sulla privacy”.
“Utilizzare software libero significa innanzitutto democrazia – aggiunge il presidente della commissione Bilancio e Affari istituzionali di Palazzo Cesaroni - così come significa democrazia poter accedere ai documenti della pubblica amministrazione senza vincoli di licenze d’uso ed essere in grado di comunicare con gli uffici pubblici senza dover per forza utilizzare un programma costoso e pieno di buchi. Oggi – conclude - mentre un governo miope e demagogico stringe alleanze con monopolisti e multinazionali, altre regioni d’Italia seguono l’esempio umbro e aprono le istituzioni al software libero”.
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