In una intervista a Repubblica di oggi Oskar Lafontaine, uno dei leader della Linke, il partito della sinistra alternativa tedesca che raggruppa i comunisti e i socialisti di sinistra, spiega il risultato elettorale straordinario della Linke come conseguenza di una politica fortemente vicina alle persone e ai ceti sociali colpiti dalla crisi economica e finanziaria. “Siamo il partito della giustizia sociale – dice – l’unico partito contro il sistema attuale, un sistema che ha permesso che milioni di persone perdessero il proprio posto di lavoro e che moltisisme fabbriche chiudessero”. “Un sistema che ha fallito” – continua Lafontaine. La socialdemocrazia non lo ha capito, per questo la politica della grosse koalition è stata severamente punita dagli elettori. Adesso in Germania, secondo Lafontaine, ci vuole più sinistra, una sinistra non solo di nome, ma davvero di fatto, che risolva il problema – attualissimo – del salario, con forti aumenti delle retribuzioni e sostegno a chi perde il lavoro e ai disoccupati, e una vera politica di pace contro la guerra. E se anche i socialdemocratici aprono a questi temi e a queste politiche, Lafontaine non esclude intese future con la Spd : “Vogliamo rafforzare l’intero arco della sinistra – dice – per questo non ci rallegriamo che la Spd abbia perso. Però deve essere una sinistra vera che si batta per la giustizia sociale”. Ovviamente la Spd dovrebbe fare un cambio radicale della propria proposta politica e rivedere autocriticamente quanto fatto nella coalizione con la Cdu, che ha portato avanti un programma di vero e prorpio smantellamento sociale, nel lavoro, nella sanità, nella formazione. Condividi