LISBONA - Il premier socialista uscente José Socrates, vincitore senza maggioranza assoluta delle elezioni politiche tenute ieri in Portogallo, ha affermato questa notte che "il Partito Socialista governerà" il paese nella nuova legislatura. In un discorso davanti ai militanti del partito, e poi rispondendo ad alcune domande dei giornalisti, Socrates non ha precisato se cercherà di formare un governo di coalizione o se formerà un esecutivo minoritario. Il premier uscente ha solo indicato che seguirà "tutti i passaggi istituzionali" e avvierà "consultazioni con tutti i partiti". Sovrates ce l'ha quindi fatta a sconfessare i sondaggi che lo davano alla pari con la rivale conservatrice Manuela Ferreira Leite e ieri ha vinto le politiche portoghesi. Ma la maggioranza assoluta che aveva dal 2005, quando aveva vinto con il 45% dei voti e ora la formazione del nuovo governo potrebbe rivelarsi assai complicata. Il Ps è infatti arrivato primo con il 36,5%, davanti al Psd con il 29,3%, per cui in parlamento le cose si fanno complicate. L'ipotesi di una 'grande coalizione' alla tedesca con il Psd era stata esclusa da Ferreira Leite già in campagna. E la 'dama di ferro' dei conservatori ha confermato ieri sera che il Psd sarà all'opposizione nella nuova legislatura. Una coalizione di sinistra con il Bloco de Esquerda dell'ex-trotzkista Francisco Loucà, che passa dal ,7% al 9,78% e diventa il quarto partito del paese, o con i comunisti verdi della Cdu guidata da Jeronimo da Sousa (7,86%) auspicata dall'ex-presidente socialista Mario Soares, sembra pure problematica. I due partiti avevano accusato Socrates, in campagna, di essere un pericoloso liberista, il che escludeva possibili intese di governo. Eppure altre strade paiono impercorribili visdta l'impossibilità per i socialisti di arrivare ad un accordo con il partito arrivato terzo alle elezioni, il Cds (10,45%) che è il più a destra nel panorama politico portoghese. Se non altro potrebbero tentare la via del governo minoritario con l'appoggio esterno dei due schieramenti di sinistra che insieme sono oltre il 17%. E del resto c'è il precedente di Antonio Guterres, altro premier socialista, che scelse la strada del governo minoritario negli anni novanta. A suo favore gioca anche il fatto che, dopo la politica di riforme del mercato del lavoro portata avanti nel corso del primo mandato, duramente criticata dai partiti di sinistra, Socrates ha promesso nel secondo mandato una svolta a sinistra, quanto meno nelle riforme di società, annunciando che come Zapatero legalizzerà fra l'altro i matrimoni gay. Una linea di iniziative 'progressiste' di questo tipo potrebbe perciò rendere possibili appoggi esterni da sinistra a un governo socialista minoritario. Condividi