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PERUGIA - Dopo la settimana di mobilitazione che la Camera del Lavoro di Perugia ha svolto nei giorni scorsi, cercando di mostrare con sei attivi di zona le diverse facce della crisi e che ha avuto il punto finale nell’attivo di zona di Perugia dove, sulla base della relazione di Tiziana Ciabucchi, sono state prodotte proposte sulla città capoluogo di Provincia e che si è concluso con il presidio di fronte alla Prefettura di Perugia, riteniamo che occorra operare uno sforzo auspicabilmente unitario per contrastare gli effetti di una crisi sempre più ampia. Gli stessi dati resi noti tra Unioncamere ci dicono che proprio per le dimensioni del nostro apparato manifatturiero la Provincia di Perugia è una tra le dieci realtà più colpite dalla crisi, infatti risulta che tra queste Province in cui l'impatto dell’attuale situazione economica e sociale è più alto, c’è anche la nostra Provincia. I lavoratori interessati dalla cassa integrazione straordinaria, ordinaria e dalla mobilità, già 10.000, sono in costante aumento! Oltre a questo c’è il dato preoccupante e che va assolutamente contrastato di aziende che pretendono, o in alcuni casi mettono immediatamente in atto licenziamenti senza fare ricorso ad ammortizzatori sociali. Questi elementi ci fanno dire che non siamo assolutamente FUORI DALLA CRISI, ANZI SIAMO AGLI INIZI DI UN AUTUNNO E DI UN INVERNO TRA I PIU’ PESANTI CHE I NOSTRI TERRITORI HANNO ATTRAVERSATO NEGLI ULTIMI DECENNI. Per questo riteniamo occorra un fronte ampio ed unitario, e per questo chiediamo ufficialmente a CISL e UIL Provinciali di costruire una mobilitazione ampia e unitaria che contrasti la crisi. Una mobilitazione che abbia questi obiettivi: 1. potenziamento degli ammortizzatori sociali e raddoppio delle settimane di cassa integrazione ordinaria, per evitare che si arrivi a licenziamenti; 2. attivazione dei tavoli territoriali per fare il punto sulla crisi dei vari territori della Provincia; 3. invito alle associazioni delle Imprese a non ricorrere a licenziamenti prima di aver attivato tutti gli strumenti possibili previsti dalle attuali norme. 4. sicurezza sui luoghi di lavoro: il fatto che nella vicenda emblematica della Umbra Olii di Campello, i familiari delle vittime siano stati costretti a chiedere il sequestro conservativo dei beni immobili della Società e delle quote intestate all’imprenditore di Campello, unico imputato per il rogo in cui il 25 novembre persero la vita 4 lavoratori di una ditta esterna di manutenzioni, dimostra l’esigenza di fare chiarezza su quella vicenda, facendo in modo che il procedimento si svolga e ci sia una vera inversione di tendenza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Su queste parole d’ordine che possono essere riassunte nell’obiettivo: “NO AI LICENZIAMENTI!” auspichiamo che insieme a CISL e UIL sia possibile costruire un percorso ampio che coinvolga tutti i lavoratori e pensionati della nostra Provincia!  Condividi