PERUGIA - “Le Regioni hanno tentato di resistere ai tagli continui del Governo per il sociale, ma dal 2010 in poi sarà quasi impossibile perché gli ulteriori tagli rappresenteranno l’attacco finale al sistema del Welfare”. Lo ha affermato l’assessore alle Politiche sociali della Regione Umbria, Damiano Stufara, in apertura dell’assemblea nazionale del “Cnca” (Coordinamento nazionale comunità di accoglienza) in corso a Spello.
Dati alla mano, Stufara ha evidenziato la criticità del momento: “Nel 2007 il Fondo sociale era di 920 milioni, nel 2008 di 720, nel 2009 di 518 e per il 2010 il taglio sarà di altri 300 milioni di euro. Inoltre, sempre per il prossimo anno è previsto l’azzeramento delle risorse per la non autosufficienza. La Regione Umbria – ha detto l’assessore – ha avuto una spesa diretta per il sociale pari al +104 per cento, ma è evidente a tutti la difficoltà della situazione”.
L’assessore ha quindi rimarcato la necessità di continuare a collaborare “consapevoli del fatto che è questo lo scenario che si prospetta per il futuro” ed ricordato, tra gli applausi, che la Regione Umbria ha fatto ricorso alla Corte Costituzionale contro l’istituzione delle ronde.
“Stiamo continuando a dare il nostro contributo – ha detto – e continueremo a darlo. L’introduzione dei ‘liveas’ rappresenta una delle più evidenti innovazioni. In pratica, con l’introduzione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali – ha spiegato l’assessore - si individueranno i livelli essenziali di carattere sociale e ciò permetterà di indirizzare agli interventi previsti in quegli ambiti le risorse disponibili universalizzando il sistema degli interventi. Questo significa misure di contrasto della povertà e di sostegno al reddito, misure economiche per favorire la vita autonoma di persone totalmente dipendenti, interventi di sostegno per i minori in situazione di disagio omogenee su tutto il territorio regionale, e altro. Tutto ciò che avrebbe dovuto fare il Governo e che non farà”.
Concludendo, Stufara ha sottolineato che in questa congiuntura il contributo di un’organizzazione come il “Cnca” sarà importante per reggere l’urto, ma anche per costruire un conflitto che possa far cambiare strada al Governo. Ovviamente, è inutile ricordare, che è indispensabile far prevalere la solidarietà e non le logiche di mercato. In pratica proprio come afferma il manifesto del Cnca”.
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