Illustrissimo Signor Presidente,
non sono tra coloro che si rivolgono in ogni occasione al Presidente della Repubblica perché intervenga a sanare le illegittimità del Governo o gli orrori imposti al Parlamento dalla sua maggioranza. Conosco e rispetto ruoli, garanzie, funzioni, autonomie dei differenti poteri dello Stato. Conosco e rispetto le valutazioni che fondano l’istituto della promulgazione.
A tal fine mi permetto di chiederLe di valutare appieno l’incostituzionalità del procedimento del così detto “Scudo Fiscale”che, a mio avviso, ne impedisce la promulgazione. Ci troviamo di fronte, infatti, ad una vera e propria amnistia; un maxicondono nei confronti dell’esportazione di capitali all’estero, degli evasori, dei bancarottieri.
Vi è, tra l’altro, un aspetto molto rilevante di diritto penale, in un settore molto aspro e delicato quale quello dei reati economici e fiscali. Se ci troviamo, allora, di fronte ad una vera e propria amnistia, contesto il fatto, molto evidente, che non siano state adottate procedure di discussione, approvazione, maggioranza qualificata previste per legge.
Poiché si tratta di una reale amnistia il procedimento avrebbe avuto bisogno di una maggioranza qualificata. In secondo luogo non è per nulla chiaro il rapporto esistente nei provvedimenti tra effetti tributari e condono fiscale, con dubbia legittimità costituzionale.
Viene in terzo luogo, travolto, ovviamente, l’impianto della Costituzione sul tema della progressività dell’imposizione fiscale e, quindi, del rapporto tra cittadinanza e stato di diritto. La ringrazio per l’attenzione e Le porgo i miei migliori saluti.
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