ROMA - Il premier italiano Silvio Berlusconi ha sicuramente trovato da oggi un nuovo “nemico” da collocare fra quelli che remano contro, o meglio “fanno il tifo per la crisi” come ha dichiarato di recente riferendosi a quanti non condividono con lui l’affermazione che ormai il peggio è passato.
Si tratta niente di meno che del direttore generale del Fmi Dominique Strauss-Kahn, che in un'intervista rilasciata all'agenzia Bloomberg, alla vigilia del G20 in programma a Pittsburgh domani e dopodomani, ha temerariamente affermato: "E' troppo presto per dire che la crisi è dietro di noi".
E come se ciò non fosse sufficiente ha aggiunto, rilevando che i governi del G20 devono mantenere gli sforzi per uscire dalla crisi: "Questa ripresa sarà piuttosto fiacca, a una media inferiore rispetto alla crescita che avevamo prima della crisi".
Quanto ai singoli Paesi, a giudizio del numero uno del Fmi gli Usa possono fare la loro parte potenziando il risparmio e riducendo il deficit, mentre la Cina può contribuire promuovendo la domanda interna che avrebbe l'effetto di rivalutare lo yuan: "I cinesi - ha sottolineato - sanno che stanno diventando un grande giocatore e così vogliono essere considerati: se, quindi, vengono considerati un grande giocatore devono comportarsi di conseguenza".
Chissà quante gliene dirà il Cavaliere appena lo avrà a tiro?!
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