La proposta avanzata da un gruppo di parlamentari del centro-destra di modificare le leggi elettorali per regioni, comuni e province elevando la soglia di sbarramento di lista, e non di coalizione, al 4%, rappresenta l’ennesimo scempio perpetrato contro la democrazia e la costituzione, esattamente come avvenuto per le europee.
Sul piano più generale è chiaro come lo scadimento morale e politico che governa attualmente il paese tenti di introdurre forzature per blindare ulteriormente le regole del gioco e per impedire ogni incrinatura alla crisi del sistema bipolare. La scusa è sempre la stessa: ridurre la frammentazione per “evitare” i condizionamenti dei cosiddetti “partiti minori” sulle coalizioni.
Il carattere antidemocratico dell'operazione è gravissimo, ma anche quello anticostituzionale è del tutto evidente, visto che le regioni hanno potestà sulle rispettive leggi elettorali, nei limiti fissati dai principi fondamentali indicati dalla Costituzione. Le norme proposte, introducendo lo sbarramento al 4%, confliggono con lo stesso testo costituzionale, interferendo pesantemente sull'autonomia regionale. Altro che assetto federale dello Stato! L’Umbria dovrebbe accettare leggi elettorali imposte centralmente dal governo nordista e razzista di Bossi e Tremonti!
Ovviamente ci aspettiamo che le forze di opposizione presenti in Parlamento non facciano come l’orchestra del Titanic che continuava a suonare mentre la nave affondava! Occorre opporsi a questo scellerato provvedimento, per la democrazia, per la Costituzione.
Rifondazione comunista ritiene che occorra una forte mobilitazione da parte delle forze politiche e sociali democratiche dell’Umbria per rivendicare l’autonomia della nostra regione nella definizione del diritto alla rappresentanza. Per questo porremo in tutte le assemblee elettive della nostra regione, attraverso appositi ordini del giorno, la questione del carattere antidemocratico e anticostituzionale della proposta e la grave lesione messa in atto contro l’autonomia dell’Umbria. Pensiamo infatti che occorra un pronunciamento chiaro da parte delle forze politiche democratiche e di sinistra della nostra regione contro il disegno reazionario del centro-destra.
Stefano Vinti
Presidente gruppo regionale Prc Umbria
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