Le scelte politiche di una amministrazione sono dettate dalla cultura, dalle priorità, dal dna di una determinata compagine politica. Un luogo comune, oggi molto di moda e radicato profondamente tra la gente, comunicato sapientemente dal centro destra, vuole che la sinistra è di per se sprecona e clientelare. Non è, infatti, sensibile a quei problemi riguardante la spesa pubblica e elargisce, senza criteri e oggettivi bisogni, servizi alla cittadinanza. Da ciò deriverebbe il malgoverno, la disattenzione verso una presunta etica morale e una personalizzazione della cosa pubblica. La risposta a questa cultura è dare priorità alle questioni economiche e diminuire drasticamente le spese e di conseguenza i servizi al cittadino, così da ridare respiro ai bilanci comunali. Questa politica è solo di facciata. In realtà non si ottimizza la spesa pubblica, ma vengono ridotti solamente i servizi. Così è in generale per la scuola, dove si continuano a sprecare risorse e tagliare fondi sull’insegnamento, come impone la riforma Gelmini: classi da 30 alunni, fondi europei sprecati (fonte trasmissione rai “report”).Contestiamo profondamente questa impostazione. Non perché non ci rendiamo conto delle difficoltà economiche in cui navigano i comuni e, in questo periodo, il mondo intero, o perché diamo poca importanza alla razionalizzazione della spesa pubblica, ma perché abbiamo una cultura governativa che considera la cittadinanza e il territorio, con tutti i suoi bisogni e i suoi problemi, al centro di ogni azione amministrativa. E la capacità governativa sta appunto nel coniugare bisogni sociali e risorse economiche, rispettando culturalmente l’individuo secondo quanto afferma l’articolo 3 della nostra Costituzione: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico, che, limitando di fatto la libertà e l’uguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona….”.È per questi principi che ci opponiamo ai recenti provvedimenti amministrativi adottati dall’attuale amministrazione comunale in materia di trasporti. Il collegamento del capoluogo comunale con Perugia rappresentava un’opportunità per pochi cittadini, ma bisognosi di quel servizio che ora si trovano in difficoltà. Esprimiamo a loro tutta la nostra solidarietà e sostegno politico a tutti quelli che stanno protestando e lottando per il ripristino del servizio. Esso era un’occasione anche per i nostri giovani studenti che potevano usufruire del cosiddetto “pullman di linea o linea gialla” in diverse ore del giorno (anche in città) oltre a una riduzione del costo dell’abbonamento della”linea principale” o “linea blu”. Ma oltre a questo taglio è stata ridotto di una corsa anche il trasporto scolastico costringendo i bambini che frequentano le nostre scuole a ritardare il rientro nelle proprie case di circa un’ora.
Questi servizi nella passata legislatura erano stati mantenuti e tutelati e il bilancio comunale era coerente ai criteri del patto di stabilità, sanciti dalla legge finanziaria, e certificato dalla Corte dei Conti.
Il direttivo del circolo prc torgiano
Recent comments
12 years 19 weeks ago
12 years 19 weeks ago
12 years 19 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago
12 years 20 weeks ago