PERUGIA – L’orchestra de “i Solisti di Perugia” suonerà alla Sagra Musicale Umbra. In programma, per giovedì 24 settembre 2009 alle 17 – presso la Chiesa dell’Ospedale “Santa Maria della Misericordia” - il “Concerto Grosso” con musiche di Georg Friedrich Haendel, Arcangelo Corelli e Antonio Vivaldi. Del primo saranno eseguiti: “Concerto Grosso op. 6 n°11 in La maggiore” e “Concerto Grosso op.6 n° 5 in Re maggiore”. Di Corelli, i Solisti suoneranno “Concerto Grosso op. 6 n°4 in Re maggiore” e di Antonio Vivaldi il “Concerto in Re minore op.3 n°11 per due violini e violoncello concertanti”.
L’intento dell’Orchestra è quello di effettuare un passaggio, sia nella musica italiana sia in quella inglese, proponendo una linea di continuità tra Haendel e Corelli. «E’ proprio Haendel – spiega Cecilia Berioli, vicepresidente de i Solisti di Perugia – che porta la musica italiana all’estero e per l’esattezza a Londra dopo un viaggio in Italia dove conosce Corelli. E proprio in onore del grande compositore, e mutuandone lo stile, comincia a scrivere Concerti grossi».
Per Vivaldi, invece, il discorso è un po’ diverso, in quanto non ha mai usato la dicitura “Concerto Grosso”, ma “Concerto solistico per due violini e violoncello”. La sostanza è la stessa, ma interessante notare come Vivaldi sia già proiettato più avanti ed interpreti questa forma come concerto solistico vero e proprio. Violino e violoncello, in sostanza, costituiscono il “concertino” e il resto dell’orchestra il “ripieno” ed è evidente che nel Concerto grosso questo dialogo è piuttosto attivo e marcato: un vero e proprio dialogo alla pari.
Il Concerto Grosso è una forma tipica del 17esimo e 18esimo secolo dalla quale si svilupperà il concerto solistico per strumento ed orchestra. Una forma musicale del medio barocco italiano, basata, come la Sonata barocca, sull'alternanza tra movimenti lenti e veloci, ma caratteristica per il suo organico strumentale, che ne determina anche l'originalità strutturale.
L'organico strumentale, infatti, è suddiviso in due sezioni, di diversa consistenza: il Concertino e il Concerto grosso o Tutti. La prima è composta di norma, come nella sonata a tre, da due violini e un violoncello come basso; la seconda da vari strumenti ad arco in uso all'epoca (violini, viole, violoncelli, talora una viola di basso o un contrabbasso), e dallo strumento a tastiera che realizza il basso continuo.
In gioco, nel Concerto Grosso, la grande architettura dei “pieni e dei vuoti”. Ed è proprio per questo che, gran parte della critica ha associato questa forma espressiva all’arte barocca. «In realtà – annota Berioli – il Concerto Grosso è il collegamento tra la piccola e la grande orchestra. Segnatamente i due violini e violoncello e resto degli archi».
A Trevi, per l’esattezza a Villa Fabri – nell’ambito della rassegna “Vitae” – i Solisti di Perugia suoneranno alle 19,30. In programma "Eine Kleine Nacht Musik k525 (la Piccola serenata notturna) Wolfgang Amadeus Mozart e la “Sinfonia n°9” della “La Casa del Diavolo” di Luigi Boccherini. Si tratta di due lavori, più o meno contemporanei, che sono un inno del classicismo per un ascolto “facili e godibili”. «La scelta del programma – spiega Berioli – è caduta proprio su questi brani per adeguarci al senso dei grandi spazi e degli affreschi di Villa Fabri”.
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