Rifondazione Comunista dell’Umbria giudica importante il presidio della CGIL che si è tenuto nella mattinata davanti alla prefettura di Perugia, simbolo del Governo nazionale sul territorio, per chiedere garanzie sugli ammortizzatori sociali e vere misure anti crisi. La linea è giusta ma non è sufficiente a garantire una uscita a sinistra dalla crisi. Riteniamo infatti che occorra una forte mobilitazione che non può prescindere da uno sciopero prolungato, generale e generalizzato contro governo e padronato che stanno gestendo la crisi per i loro esclusivi interessi sulle spalle delle lavoratrici e dei lavoratori del Paese. Altre nazioni, Stati Uniti compresi, hanno colto l’occasione della crisi per ripensare i propri modelli di sviluppo, con interventi strutturali per una maggiore dotazione di ammortizzatori sociali, in grado di prevenire, nel prossimo futuro, scossoni come quello che ha attraversato il sistema economico e finanziario mondiale. In Italia la crisi invece ha dato il la al più becero dei conservatorismi, rappresentando una mannaia impietosa sulle fasce più deboli della popolazione ed imprimendo una accelerazione alla destrutturazione delle tutele e dei diritti dei lavoratori, a cominciare dall’attacco al modello contrattuale nazionale. Presidi come quelli di oggi, pur guardando nella giusta direzione, rischiano al contrario di dare il senso di una sconfitta se non inseriti in un percorso di lotta che coinvolga tutti i lavoratori contro le politiche del governo e di Confindustria. Una grande mobilitazione quindi per uscire a sinistra da una crisi che stanno pagando solo coloro che ne subiscono gli effetti più devastanti sotto il profilo sociale ed economica Stefano Vinti Condividi